VOCE
il caso
29.06.2019 - 09:04
Una maxi opera di restyling che doveva, prima di tutto, garantire l’agibilità della stazione. Ovvero, permettere alle persone diversamente abili di poter avere accesso ai binari come tutti gli altri.
Un grosso investimento aveva permesso l’installazione, tra le altre, degli ascensori per consentire l’accesso al secondo binario. Peccato però, che quegli ascensori non abbiano mai funzionato.
Dall’inaugurazione della “nuova stazione”, avvenuta alla fine di novembre 2018, sono passati sette mesi durante i quali, quegli ascensori, altro non sono serviti che “per bellezza”.
Sulla porta in vetro, infatti, da sette mesi compare un cartello con la scritta: “In attesa di collaudo. Ci scusiamo per il disagio”.
Ma come? Non erano stati fatti i lavori proprio per rendere agibile la stazione? E invece la cosa più importante, un ascensore che permetta ai disabili di poter frequentare i binari, ma anche alla gente che non ha difficoltà motorie ma grossi bagagli da spostare, non ha mai funzionato.
I lavori per la riqualificazione dell’atrio e del sottopasso che consente di raggiungere i binari, prevedevano una nuova illuminazione a led dell’area, la realizzazione degli ascensori per abbattere le barriere architettoniche e, infine, dei percorsi tattili per agevolare il percorso delle persone ipo e non vedenti.
E l’atrio, in effetti, ora è più moderno e funzionale, a partire dalle porte di accesso al primo binario che ora sono dotate di cancelli elettronici, scale e corrimano completamente nuovi.
Il cantiere, durato circa un anno, erano stati annunciato come “interventi per la progressiva eliminazione delle barriere architettoniche (tra cui il rifacimento dei servizi igienici e l’inserimento di percorsi tattili per ipovedenti), la semplificazione dei percorsi per gli utenti e l’adeguamento a norma di legge degli impianti tecnologici”.
Solo che, senza l’ascensore, le barriere architettoniche non possono certo essere state eliminate. “Ma quanto serve per un collaudo?”, si chiedo i pendolari che passano tutti i giorni, da sette mesi, davanti ad un cartello che doveva essere momentaneo.
Gli utenti che in un anno utilizzano la stazione ferroviaria di Rovigo ed i suoi servizi, secondo le stime, superano i 3,5 milioni di persone.
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