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Gaffeo ferma la ruspa sul chiosco

L’assessore Favaretto: “Faremo un altro sopralluogo e scriveremo alla Soprintendenza”

Gaffeo ferma la ruspa sul chiosco

L’assessore Favaretto: “Faremo un altro sopralluogo e scriveremo alla Soprintendenza”

In campagna elettorale era stato chiaro: “Se divento sindaco proverò a salvare il chiosco ed affidarlo a qualche associazione”. Ed ora ci sta davvero provando. Il sindaco Edoardo Gaffeo si è messo di traverso davanti alla ruspa il cui motore era stato innescato dalla vecchia amministrazione comunale che prevedeva l’abbattimento della struttura con i soldi pubblici. Perché, anche se per la demolizione dovrebbe pagare il proprietario, è evidente che, trasferitosi all’estero, scappato dalla Rovigo che non gli è stata per nulla solidale, difficilmente il proprietario provvederà a sanare i costi qualora la demolizione fosse portata a termine.

I circa 30mila euro dell’abbattimento (27mila 450 euro per l’esattezza) della struttura di piazza Merlin ricadrebbero dunque sulle casse comunali e quindi sui soldi dei cittadini rodigini che pagano le tasse nel capoluogo.

L’iter per la demolizione e la rimessa in pristino di piazza Merlin era stato avviato dall’allora assessore ai lavori pubblici Antonio Saccardin poi portato avanti dal commissario prefettizio Nicola Izzo dopo la caduta dell’amministrazione Bergamin.

La questione del chiosco aveva creato malumori nella vecchia amministrazione che aveva visto la nascita di due schieramenti capitanati dall’ex assessore Luigi Paulon e dall’ex presidente del consiglio Paolo Avezzù da una parte, sostenitori della demolizione; dal vicesindaco Andrea Bimbatti e in parte anche dal sindaco Massimo Bergamin che volevano salvare la struttura ed affidarla ad una associazione. All’epoca erano intercorsi degli incontri, seppur mai confermati ufficialmente, con una associazione che si occupava di ragazzi diversamente abili che avrebbe voluto riaprire il chiosco proprio con quei ragazzi dietro il bancone. Ma poi l’ordinanza di demolizione e rimessa in pristino di Saccardin tagliò la testa al toro.

Ora, però, con la nuova amministrazione che, già prima della vittoria, aveva dichiarato la sua volontà di salvare il chiosco, prova a riprendere la strada dell’affidamento ad una associazione. Ma prima, va salvato dall’ordinanza dello stesso Comune che lo voleva abbattuto. E l’iter non è ancora stato completamente bloccato, sia chiaro.

Infatti il Comune di Rovigo ha pubblicato, con la firma del dirigente ai lavori pubblici, l’affidamento dei lavori di abbattimento del chiosco ad una ditta di Este perché, come detto, il procedimento per la demolizione ormai è in fase avanzata. Ma l’amministrazione ferma, o meglio, rinvia tutto a dopo l’estate.

“L’affidamento è stato fatto - commenta l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Favaretto - ma abbiamo rinviato tutto a dopo l’estate. Useremo questo periodo per fare ulteriori sopralluoghi e scrivere alla Soprintendenza per chiedere un ulteriore parere. Nello specifico chiederemo specifiche sulla dichiarata difformità dell’opera”.

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