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Il Prefetto: “Armi ai vigili? Decisione politica”

Temi che dovranno passare in consiglio comunale, ma Gaffeo aveva già detto “no” alle pistole

Il Prefetto: “Armi ai vigili? Decisione politica”

Temi che dovranno passare in consiglio comunale, ma Gaffeo aveva già detto “no” alle pistole

Armare i vigili, lo spiega il Prefetto Maddalena De Luca, è una decisione politica. Quello che interessa la Prefettura è che tutto l’iter venga rispettato. Ma, a Rovigo, questo non è ancora avvenuto. Sebbene l’ex amministrazione guidata dal leghista Massimo Bergamin avesse ordinato le armi per i suoi vigili urbani, le pistole, arrivate in comando, giacciono nei loro armadietti di sicurezza inutilizzate. Questo perché i vigili non hanno ancora ultimato il processo di formazione necessario per impugnare le armi per le strade del capoluogo.

A che punto siamo con l’armamento dei vigili?

“Per quanto riguarda le procedure per l’acquisto delle armi l’iter è stato rispettato. C’è il parere favorevole della Questura e quindi direi che dal punto di vista formale la procedura è stata portata avanti in maniera corretta. Ora si tratta però di fare formazione, senza la quale, chiaramente, i vigili non potranno essere armati”.

Ci sono delle tempistiche da rispettare? Quando dovranno fare formazione i vigili?

“Il discorso della formazione è in capo al sindaco. Si tratta di una scelta politica. Chiaro che, senza la formazione i vigili non potranno usare le armi. Ma a decidere cosa fare dovrà essere l’amministrazione. Le armi ci sono. La formazione no”.

Stessa cosa per il terzo turno?

“E’ conseguente. Armare i vigili urbani comporterebbe la possibilità di poterli usare per il servizio notturno che adesso non possono svolgere”.

Deciderà quindi il sindaco?

“Dovrà decidere il consiglio comunale”.

Restando in tema sicurezza, a che punto siamo con il progetto di controllo di vicinato?

“Il progetto dovrebbe essere già stato presentato in Comune. L’ultima volta che ho trattato l’argomento c’era il commissario prefettizio Nicola Izzo e so che il progetto gli era stato presentato e aveva dato parere favorevole solo che non aveva avuto tempo per seguire le procedure successive. Anche in questo caso c’è un iter burocratico da seguire. Credo dunque che in questo momento il sia sul tavolo del nuovo sindaco. Anche per il controllo di vicinato il progetto dovrà ottenere l’approvazione del consiglio comunale. Ciò che mi preme ricordare, comunque, è che questo tipo di collaborazione tra cittadini non sostituisce in nessun caso il lavoro delle forze dell’ordine. Si tratta, appunto, di una collaborazione”.

Dunque sul tema sicurezza dovrà presto essere il consiglio comunale ad esprimersi. Ma, non è difficile immaginare, se non altro per quanto riguarda l’armamento dei vigili, come andrà a finire. Intervistato da La Voce, in campagna elettorale, il sindaco di Rovigo, Edoardo Gaffeo, era stato chiaro sul punto: “Le armi ai vigili non servono, ma serve un sistema di sicurezza integrato. Se la legge lo consente le armi già acquistate dalla precedente amministrazione verranno rivendute”.

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