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Il caso

Puzza di fogna dal tombino, in piazza non si respira

Con il caldo, quel tombino diventa una vera e propria fogna a cielo aperto. La rabbia degli esercenti

Puzza di fogna dal tombino, in piazza non si respira

C’è un tombino che crea un particolare disagio nel salotto buono della città. Succede in piazza Garibaldi, nel cuore di Rovigo. Qui, una caditoia emette un odore nauseabondo, che si propaga per un raggio di diversi metri. Una puzza che ristagna e che non va via. E' un problema che si ripropone anno dopo anno, estate dopo estate: con il caldo, quel tombino diventa una vera e propria fogna a cielo aperto, che dà il voltastomaco a chi passa di lì.

E di lì ci passano davvero in tantissimi: in fondo a via Cavour, all’angolo con vicolo Canevone e sulla strada verso piazza Vittorio, sono in migliaia a transitarvi a piedi ogni giorno. E ad essere costretti a sopportare, seppur per pochi istanti, quell’odore.

Un problema che si ripete ogni anno. Con l’arrivo della stagione calda, soprattutto in assenza di piogge che “lavano” la condotta, il tombino emette aria irrespirabile.

E a doverci fare i conti non sono soltanto i passanti, ma soprattutto chi qui ci abita e ci lavora. Come il Caffè Garibaldi, che ha sedie e tavolini a pochissime decine di centimetri da quella bocca infernale. Certo, sorseggiare un aperitivo o mangiarsi un panino con quell’odore “di sottofondo” non è certo piacevole. E allora, la situazione va risolta.

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