VOCE
Rovigo
09.07.2019 - 20:22
Strutture senza vita nel cuore della città, fantasmi urbani che “vagano” senza una meta.
L’elenco dei vuoti urbani a Rovigo è infinito. Qui a due passi dal centro c’è l’ex Banca d’Italia di via Mazzini. Si era parlato di una possibile riqualificazione, ma la soluzione è poi tramontata.
E così l’ex Banca continua a rimanere abbandonata al proprio destino, circondata dal degrado. Non è proprio un bel biglietto da visita per il centro della città. Basta fare due passi per rendersi conto della situazione, il marciapiede è pieno di escrementi, cacche di cani (ma qui la colpa è dei padroni) e “ricordini” lasciati da piccioni incontinenti.
Una mamma lamenta: “E’ uno schifo, nessuno interviene per pulire. Non è il massimo fare una passeggiata con i bambini in questa zona”.
Il comune di Rovigo, all’interno del palazzo, opera interventi di manutenzione e pulizia, per evitare che le erbacce rampicanti dal giardino interno infestino le proprietà vicine.
La situazione era peggiorata soprattutto due anni fa, nell’agosto 2017.
Dopo ripetute segnalazioni arrivate a palazzo Nodari, il settore dei lavori pubblici aveva chiesto un preventivo ad una ditta per un intervento di pulizia e disinfestazione.
Sono passati altri due anni, ma, all’orizzonte, non si vedono soluzioni per riportare all’antico splendore questa struttura.
E’ desolante attraversare via Mazzini e notare questo grande edificio completamente abbandonato. Ne è consapevole anche Stefano Malin, che porta avanti l’antica arte del ciabattino: “So che lo stabile dell’ex Banca d’Italia è danni senza vita, un vero peccato sia ridotto così”.
Il calzolaio che lavora tra via Mure San Giuseppe e via Mazzini, poi, fa una riflessione generale: “C’è stato un calo in questi ultimi anni. Hanno chiuso l’agenzia trova lavoro, il tabacchino e anche un’attività che riparava biciclette. Percorrendo le vie Celio e Oberdan, andando poi verso la Pasticceria Favorita, la situazione è sempre più disastrosa. Molti negozi hanno abbassato la saracinesca”.
Il Bar Mazzini è desolatamente vuoto alle 11 del martedì mattina. “La gente non passa più di qua - dice sconsolata Sandra, la titolare - da quando è stato deciso il cambio di viabilità in 24 ore, in prossimità delle festività natalizie, il mio locale è stato completamente tagliato fuori. Prima c’era movimento, passavano diverse macchine e la gente si fermava a bere un caffè. Ora, invece, non si vede nessuno”.
Sandra lancia una proposta: “Spero si possa tornare alla viabilità precedente, sarebbe un toccasana per la nostra attività. Siamo aperti da un paio d’anni, ma prima del cambio di viabilità si lavorava di più” puntualizza Sandra.
Sulla "Voce" di mercoledì 10 luglio l'articolo completo.
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