VOCE
Adria
09.07.2019 - 20:37
“Si fa presto a chiudere una strada senza avvisare nessuno, senza una data sulla riapertura, ma soprattutto senza considerare i disagi che vengono provocati alla cittadinanza e i gravi danni alle attività economico/commerciali”.
E’ il grido d’allarme lanciato dall’ex consigliere comunale Claudio Albertin, “richiamato in servizio” per raccogliere e farsi portavoce della protesta di residenti e commercianti a causa della chiusura della strada ex Sp 80 dalla rampa Cavezzale a Bottrighe al centro di Cavanella Po chiusa dal 3 giugno.
“Nel 2016 avevo deciso di ritirarmi dalla politica attiva - spiega Albertin - ma adesso sono costretto a tornare in campo perché i commercianti sono in rivolta e i residenti sono inferociti”.
Comunque la strada è gravemente dissestata…
“Diciamo pure che è un disastro, un vero e proprio pericolo. Ma chiudere così all’improvviso senza avvisare nessuno, senza dire per quanto rimarrà chiusa, questo non è un modo serio di amministrare. Chi ha certi ruoli deve assumersi certe responsabilità, deve avere il coraggio di confrontarsi con la comunità. Il delegato del sindaco Michele Casellato non si vede mai, le stesse delegazioni di Bottrighe, Mazzorno Sinistro e Cavanella Po sono praticamente sparite. Eppure la civica compagnia guidata da Omar Barbierato aveva tanto sbandierato la centralità delle frazioni e il ruolo delle delegazioni, oltre a trasparenza e dialogo con i cittadini”.
Secondo lei si poteva fare diversamente?
"Certamente. Prima di tutto si poteva limitare il traffico ai 30 km/h nei tratti più dissestati, ma soprattutto bisognava attivarsi per fare gli interventi il prima possibile. Ancora non si sa quando inizieranno i lavori. Si tratta di una strada di collegamento strategico verso l’autodromo, il polo produttivo Aia, verso Porto Viro e il Delta: tante attività ed esercizi pubblici sono in grave sofferenza. Le dico più. Mi risulta che dopo l’estate dovrebbe riaprire un’attività commerciale a Mazzorno, ma l’incertezza della strada sta complicando i progetti di questi imprenditori”.
Lei parlava anche di disagi per la cittadinanza.
“Sì. La strada è accessibile a residenti e frontisti, ma si tratta di persone in larga parte anziane che necessitano di interventi di parenti e amici che adesso sono impossibilitati a raggiungere se non facendo un lungo giro. Voglio citare il caso di un venditore ambulante di alimentari che passava tutti i giorni, adesso ha il permesso per una volta alla settimana. E tutto questo non si sa quando finirà”.
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