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La spettro di Palazzo Oliva

In via Angeli molti negozi chiusi. “Ci vorrebbe più cura anche per gli edifici vuoti”

La spettro di Palazzo Oliva

In via Angeli molti negozi chiusi. “Ci vorrebbe più cura anche per gli edifici vuoti”

Ha ospitato i libri appartenuti a Cibotto. Che in parte sono stati catalogati per destinarli a un fondo, in parte sono stati mandati al macero. Ma questa è un’altra storia. Attualmente Palazzo Oliva, il palazzo storico al civico 37 e 39 di via Angeli ricevuto in lascito dall’Accademia dei Concordi è un contenitore vuoto, lasciato all’abbandono.

Nel 2017 la caduta di calcinacci dal tetto dell’edificio aveva costretto la polizia locale e i vigili del fuoco a transennare l’area. Il tetto era stato in parte ripristinato, ma gli interventi di manutenzione (nel 2013 l’allora presidente dell’Accademia dei Concordi Luigi Costato aveva dichiarato che sarebbero bastati 400mila euro), non sono mai stati avviati.

Intanto il palazzo continua a rimanere vuoto o a fare da magazzino quando necessario.

Ragnatele e sporcizia rendono spettrali l’ingresso e gli affreschi sotto la galleria e a trarne nocumento sono anche i commercianti della zona.

Il degrado della galleria di via Angeli ovviamente non è tutta imputabile all’abbandono di palazzo Oliva, ma sicuramente non aiuta a rendere vivace questa parte di centro storico.

“Sono già vicino alla chiusura - annuncia Francesco il titolare del negozio di casalinghi, originario di Massa Carrara - La merce è ferma da tre mesi. Non ho dovuto riordinare niente. Il negozio in altre città venderebbe il triplo, ma qui non ci entra nessuno”. Francesco ha deciso di trasferirsi a Rovigo da Parma: “Prima di accettare l’offerta e aprire - dice - ho fatto un giro del quartiere e ho visto che non c’erano negozi simili in giro. Non avevo concorrenza, mi dicevano che Rovigo era depressa, ma non avrei mai immaginato una cosa del genere. Ora sono obbligato a chiudere, sono in rimessa secca. Andrò a chiedere il reddito di cittadinanza”, alza le spalle.

In questi anni la galleria ha visto molti negozi in difficoltà e molte saracinesche sono abbassate.

Ha invece deciso di spostarsi dalla piazza Vittorio Emanuele alla galleria Elisa Crepaldi, titolare di una delle boutique più eleganti e di tendenza in città, Cotton Club.

“Sarebbe necessario - suggerisce l’imprenditrice che ha rischiato e ha comunque buoni risultati nel negozio più ampio e con vetrine più visibili - che gli spazi che vengono lasciati chiusi fossero tenuti in ordine e puliti dai proprietari che hanno gli immobili vuoti. Una questione di buon senso. Tenerli puliti e presentabili con un avviso di affittasi, magari con proposte vantaggiose per chi investe. Due anni con prezzi più bassi, per poi rivedere il contratto di affitto”. E aggiunge: “Anche il Comune potrebbe venire incontro abbassando le tasse come l’Imu che incide tantissimo sugli immobili commerciali. C’è bisogno di una riqualificazione di tutto il centro storico”.

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