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“Rieducare i gay? Roba da denuncia”

Il mondo politico condanna l’incredibile uscita social. Anche Fdi si scusa: “Questa è omofobia”

“Rieducare i gay? Roba da denuncia”

Il mondo politico condanna l’incredibile uscita social. Anche Fdi si scusa: “Questa è omofobia”

Un post omofobo, comparso sui social sta indignando la città: a pubblicare la frase contro i gay è stato un ex candidato al consiglio comunale di Rovigo con Fratelli d’Italia, Camillo Bordin. Il post recitava: “Cosa avranno mangiato i nostri ragazzi negli ultimi 30 anni per essersi ridotti con una presenza di omosessuali da paura”, corredato poi da una serie di ulteriori commenti, sempre a firma dell’ex candidato che alle elezioni amministrative prese 35 voti, ancor più offensivi, del tipo “Mi fanno schifo, vanno rieducati”. Una serie di affermazioni che non poteva non scatenare dure reazioni, di qualunque colore politico.

“Spero che il partito abbia preso le distanze e che valuti con attenzione come comportarsi con questa persona visto che era candidato - commenta Nadia Romeo, Partito Democratico, presidente del consiglio comunale - Sono affermazioni gravissime che ci riportano indietro nel tempo. Oggi per fortuna abbiamo un maggiore livello di civiltà e consapevolezza rispetto al passato e queste offese gratuite non possono essere in alcun modo tollerate. Menomale che non è stato eletto, per fortuna la gente ha già fatto la sua scelta lasciandolo fuori dal consesso del capoluogo. Ma queste affermazioni non possono passare inosservate anche gli occhi del suo partito”. Sempre dai banchi della maggioranza interviene la consigliera del Pd, Giorgia Businaro: “Si tratta di un episodio veramente imbarazzante. Ancor più grave che certe affermazioni vengano da un ex candidato al consiglio comunale, luogo per eccellenza dell'espressione democratica. Tutti i partiti che intendono concorrere a libere elezioni dovrebbero fare molta attenzione a non dare spazio a soggetti con posizioni apertamente omofobe o razziste”. Dalla civica che porta il nome del sindaco Edoardo Gaffeo, il coordinatore Fabio Osti, lapidario, commenta: “Cosa si può dire? Dimostra da solo la mancanza di un qualunque retroterra culturale. Spero si tratti di un episodio isolato. Non è neppure degno di essere commentato”.

Ma la condanna alle affermazioni dell'ex candidato arriva anche dal centrodestra, dalle liste che correvano in coalizione ma anche dallo stesso partito di Bordin.

“Affermazioni inaccettabili e del tutto irragionevoli che denotano la povertà di una cultura del rispetto – afferma dai banchi della Lega la consigliera Valentina Noce che parla anche a nome del gruppo consiliare al quale appartiene - Ricordiamo che ogni forma di discriminazione e di violenza lede gravemente i diritti umani e ribadiamo la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea contro ‘ogni forma di discriminazione inerente all’orientamento sessuale o alla identità di genere’. Da anni il Comitato pari opportunità dell’Ordine degli Avvocati di cui faccio parte promuove incontri e iniziative contro gli abusi e la violenza dei diritti umani, a partire dai comportamenti discriminatori per l’appartenenza di genere e per l’orientamento sessuale. È evidente che promuovere la cultura dell’inclusione e del rispetto di ogni differenza deve essere la chiave di volta nella lotta contro l’omofobia”.

“Il tenore offensivo e discriminatorio nei confronti di chi ha un orientamento sessuale verso il proprio genere è vergognoso e va con fermezza condannato e messo alla pubblica gogna l’autore di tali insensate parole – commenta il consigliere della civica Gambardella, Antonio Rossini - Victor Hugo affermava che ‘L’unico pericolo sociale è l’ignoranza’ nel caso di specie più che mai è attuale questa frase che suona come una sentenza di condanna nei confronti di tanta stupidità. La domanda che ha fatto questo essere umano va invertita nei suoi confronti: cosa ha mangiato per avvelenare il suo cervello di tali sciocchezze contro chi è omosessuale? Il vero scandalo è che chi si era candidato per essere eletto in consiglio comunale si esprima pubblicamente in maniera discriminatoria e offensiva, da rilevanza penale, su quest’ultimo punto mi riservo di presentare un esposto in Procura. Come consigliere comunale proporrò di organizzare un corso obbligatorio nei confronti di questa persona dove possa imparare la nostra Magna Carta e la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, con le quali si tutela la dignità della persona qualunque orientamento sessuale abbia”.

A condannare il post dell’ex candidato intervengono anche due compagni di partito. Aldo Borgato, candidato nella stessa lista di Bordin commenta: “Ci dissociano da frasi e idee del genere.

Non credo che essere di un altro orientamento sessuale sia una malattia. Mi scuso a nome del partito”. “Sono mortificato - commenta Daniele Cordone segretario di Fratelli D’Italia di Fiesso Umbertiano - Noi siamo per la famiglia naturale ma non offediamo nessuno. Siamo tutti uguali e tutti meritano rispetto”.

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