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Polesine a luci rosse

Escort, una geografia polesana

Oltre 200 lavoratrici a luci rosse censite in base a localizzazione e gradimento. E in città...

Escort, una geografia polesana

Ce ne sono 183 a Rovigo, 16 a Badia Polesine, ad Adria, ma anche due a Lendinara e altrettante a Stienta e Rosolina. Ma l’aggiornamento delle escort on line è continuo perché il numero può oscillare, con piccole variazioni, giorno dopo giorno. Il sito Escort advisor è il portale che disegna la mappa del sesso a pagamento in ogni città italiana. Una mappa ovviamente relativa alle sole lucciole che decidono di farsi indicizzare da questo sito web, ma che possono dare una fotografia del fenomeno.

In Polesine quindi sono 216 le escort censite attraverso il web, numero che si riferisce alla giornata di ieri, mentre il giorno prima le professioniste del sesso indicizzate erano due in meno. Aggiornamento costante e dialogo continuo con chi usufruisce dei servizi a luce rossa.

Si è visto come la media delle tariffe a basso costo, sotto i 50 euro, in Polesine sia più elevata che in altre province del Veneto. la crisi si è infatti fatta sentire anche fra chi va ad escort e di conseguenza anche nelle tariffe delle lavoratrici hard. Addirittura il 29% di queste accompagnatrici verso l’intimità offre servizi il cui costo è sotto i 50 euro. La crisi si fa sentire, insomma.

Il sito permette quindi di orientarsi nella geografia della prostituzione, in quanto ogni ragazza dispone di una casellina con numero di telefono, localizzazione, eventuale recensioni e costo. Tariffa però non espressa in euro, ma con simbolini (sempre quello dell’euro) che crescono da uno a 5, dalla ragazza più economica alla più cara.

La mappa a luci rosse è quindi geografica ed economica insieme. La ricerca on line permette poi anche di selezionare le escort secondo alcune tipologie, ad esempio gigolò, massaggi, escort, trans. Una ricerca che può anche essere effettuata in base al punteggio assegnato dagli utenti alle singole lavoratrici a luci rosse.

A Rovigo, invece la mappa della prostituzione la si può ricavare anche senza il portale web, attraverso annunci sui giornali o segnalazioni dei residenti. Il centro nevralgico della prostituzione d’appartamento, a Rovigo, è proprio il cuore del centro storico. Con Corso del Popolo, via Bedendo, piazzale D’Annunzio e anche piazza Merlin segnate in rosso sulla mappa della Rovigo hot. Tanti gli appartamenti di Corso del Popolo in cui viene esercitata la prostituzione, dalla zona di ponte Marabin, per proseguire poco più avanti, all’altezza di piazzale Di Vittorio. Dall’altro capo di Corso del Popolo, in via Carducci, a pochi passi da un istituto scolastico, ecco un altro appartamento. Qui le ragazze sono, o meglio erano fino a qualche mese fa, cinesi. Per capire se l’appartamento era “libero” bastava guardare in alto: un vaso sul davanzale, e la posizione degli scuri della finestra segnalavano la disponibilità o meno delle ragazze.

Appartamenti “sospetti” anche in via Bedendo. In un condominio alle spalle della piazza principale della città, da tempo c’è un andirivieni sospetto fino a tarda notte. Con i clienti che, prima di entrare, si sincerano che nessuno stia passando di lì. Più nascosto, invece, il “giro” di piazzale D’Annunzio, appena dietro la Camera di Commercio. Mentre un altro appartamento in cui si esercita la prostituzione è dove piazza Merlin cede il passo a via Boscolo. Idem in largo della Libertà, sempre su Corso del Popolo. Un paio di appartamenti fino ad alcuni mesi fa c’erano tra via Don Minzoni e via Toti.

Il fenomeno non tralascia i quartieri e la periferia della città. In Commenda l’epicentro è ovviamente viale Marconi, dove è stata segnalata, più volte, la presenza di prostitute sul marciapiede: signore dell’Est Europa, anche di una certa età. E poi la Tassina e San Pio X: basta cercare sui portali dedicati per rendersi conto che gli annunci sono davvero tantissimi.

E ancora: Borsea e Boara Polesine. Granzette, con via Chiarugi che ospita alcuni appartamenti. Persino l’area Tosi, e la zona industriale, con viale del Lavoro. Per non parlare dei Comuni dell’hinterland: da Bosaro a Pontecchio. E ancora: Santa Maria Maddalena (tantissimi annunci), Badia, Lendinara, Adria, persino Taglio di Po. Sono poche le località polesane che si salvano dal fenomeno. Segno che i clienti, alla fine, non mancano mai. D’altra parte si sta parlando del mestiere più vecchio del mondo.

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