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Il gazebo

“Vogliamo parlare veneto”

Un banchetto nelle piazze per il riconoscimento della "lingua veneta"

“Vogliamo parlare veneto”

Per due legislature parlamentare della Lega, da sempre federalista convinta, Emanuela Munerato ha continuato a guardare con attenzione all’evoluzione della politica locale e nazionale. E oggi insieme al comitato civico “Rete 22 Ottobre per l'Autonomia”, è scesa in piazza a Lendinara con un proprio gazebo per raccogliere le firme a sostegno della proposta di legge d'iniziativa popolare per il "riconoscimento della Lingua Veneta". In un momento in cui il Carroccio fatica a far passare l’Autonomia, è senza dubbio un’iniziativa che può destare parecchia curiosità al pari del rifiorire dei movimenti che non hanno mao smesso di pensare all’indipendenza. Non è questo il caso. Ma molto si sta muovendo in un Veneto che si sente abbandonato alle bizze dei 5 Stelle.

Ma torniamo alla lingua veneta. Nel mese di febbraio di quest’anno il Comitato per il riconoscimento della lingua Veneta ha depositato in Corte di Cassazione il testo d’iniziativa di legge popolare, successivamente pubblicato in Gazzetta ufficiale. Fra i vari componenti del Comitato compare anche Alessandro Mocellin, linguista e docente di lingua Veneta. A questo punto c’è tempo sino al prossimo 20 settembre per firmare il modulo disponibile all’Ufficio anagrafe dei vari comuni.

I cittadini interessati potranno partecipare presentandosi al gazebo con un documento di identità. Saranno presenti i consiglieri comunali Davide Bernardinello e Lorenza Masiero, che autenticheranno le firme ed Emanuela Munerato, referente provinciale di Rete 22 Ottobre per l'Autonomia. L’obiettivo è raccogliere le 50mila firme necessarie per completare l’iter e aggiungere la lingua Veneta alle lingue riconosciute dallo Stato italiano.

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