VOCE
Caso Ater
31.07.2019 - 21:00
Bloccare subito gli effetti della legge regionale 39 del novembre 2017 che ha introdotto nuovi parametri per la definizione del canone di affitto degli alloggi di edilizia popolare. Parametri che stanno determinando situazioni di vera e propria emergenza sociale. E’ quanto emerso nell’infuocato incontro pubblico promosso dall’amministrazione comunale in una sala completamente gremita e con molte persone rimaste in piedi; diversi inquilini arrivati anche dai comuni limitrofi. Una trentina le famiglie adriesi negli alloggi in gestione al comune, circa 400 quelle nelle case Ater: quasi tutte interessate a drastici aumenti di affitto. Al tavolo dei relatori il sindaco Omar Barbierato e l’assessore Sandra Moda, quindi Ermanno Benà dell’ufficio alloggi del comune, Giuseppe Franchi della Cgil e Giancarlo Saccardin del Sunia-Cgil che segue gli inquilini.
Tutti hanno riconosciuto che si “tratta di una legge con obiettivi interessanti ma con risultati aberranti” dal momento che si voleva colpire i furbetti e si è finito per mettere nella disperazione tante famiglie, in larghissima anziani e pensionati, quasi tutti abitano in quella casa da decenni. L’aspetto più contraddittorio della legge è la barriera dei 20mila euro Isee: oltre quella soglia l’inquilino perde i diritti. Tuttavia l’algoritmo, tanto di moda di questi tempi, non ha considerato in che cosa consiste il piccolo patrimonio che tanti pensionati hanno in banca, la stragrande maggioranza non supera un patrimonio complessivo di 50mila euro. Ecco perché Saccardin ho suggerito di prendere esempio dall’Emilia Romagna che ha introdotto la soglia di 49mila euro. “Ventimila euro sono i costi di due funerali” si è sfogata una signora per evidenziare che tanti anziani tengono un piccolo risparmio in banca pensando al proprio funerale. Non isolato il caso di un 84enne che dopo 22 anni dovrà lasciare la propria abitazione. Molto criticata la scelta dell’Ater di introdurre l’Iva del 10% che a detta del funzionario comunale non dovrebbe esserci sugli alloggi di edilizia popolare. Il tutto approderà nel consiglio comunale che si riunirà ai primi di agosto e formulerà la proposta ufficiale da presentare a Venezia per fermare la legge.
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