VOCE
PREFETTURA
01.08.2019 - 19:35
De Luca: “Da noi nessuna criticità”. Gli insediamenti di cittadini stranieri sono pochi
Il report sugli insediamenti rom in Polesine è già stato mandato al ministero dell’interno, come aveva spiegato la circolare del vicepremier Matteo Salvni. Nei giorni scorsi la prefettura di Rovigo ha spedito il risultato della mappatura dei rom in Polesine, non una schedatura, come aveva voluto precisare il prefetto Maddalena De Luca, ma una ricognizione per fotografare la situazione esistente. Una ricognizione che però non ha tenuto conto di rom di nazionalità italiana, ma solamente quelli stranieri. “I sindaci hanno collaborato - ha spiegato il prefetto - ed hanno fornito le indicazioni utili a questo report. Devo dire che in provincia di Rovigo non ci sono situazioni che destano pericolo o allarme sociale, e non esistono campi abusivi o improvvisati”. In Polesine i rom stranieri censiti sono una ventina, forse qualcuno di più, distribuiti in una mezza dozzina di insediamenti stabili, ossia in abitazioni e case private. Insediamenti in diversi territori comunali dall’Alto al Basso Polesine. Ovviamente non rientrano nella mappatura le situazioni estemporanee, cioè il passaggio, magari con alcuni giorni di sosta, di camper o roulotte di nomadi ma semplicemente in transito.
Nessuna ordinanza di sgombero in vista, e nemmeno ne sono state emanate nelle scorse settimane. In qualche caso però i sindaci hanno dovuto emanare delle prescrizioni per assicurare il rispetto delle norme su abitabilità e norme igienico-sanitarie. Ordinanze che però sono state emesse anche nei confronti di nomadi di nazionalità italiana.
“Report terminato e spedito - sentenzia il prefetto - e ripeto che non sono emerse criticità. In ogn caso il monitoraggio sul territorio, da parte di prefettura, forze dell’ordine e amministrazioni locali, sarà costante”.
La mappatura disposta dal ministero dell’interno per verificare la presenza, in tutta Italia, di rom, sinti e caminanti. La prefettura di Rovigo aveva anche puntualizzato che i controlli avrebbero avuto tre ordini di indagine: dal punto di vista della sicurezza, per appurare il rispetto delle norme igienico sanitarie, e la verifica della regolarità per quanto riguarda norme sull’uso delle abitazioni. Nei mesi scorsi erano giunte segnalazioni circa assembramenti numerosi all’interno di case di proprietà omologate per ospitare un numero più contenuto di residenti. Ed è proprio per quest’ultimo tipo di irregolarità che erano state emesse delle ordinanze.
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