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Il caso
03.08.2019 - 18:49
E’ una brutta gatta da pelare la vicenda che il sindaco di Polesella, Leonardo Raito, ha sollevato rispetto al conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative relative al rilascio delle concessioni del demanio della navigazione interna a partire dall’1 gennaio 2018, prevedendo inoltre la riscossione dei canoni demaniali inclusi gli oneri istruttori e dei depositi cauzionali.
E’ quanto disposto dalla Legge Regionale numero 46 del 29 dicembre 2017, ovvero la Legge di stabilità regionale 2018. Una questione che coinvolge praticamente tutti i comuni della Provincia di Rovigo, attraversata da Adige a Nord, Po a Sud, ma soprattutto da tantissimi canali navigabili.
“Già siamo messi male per conto nostro, se in più cercano di scaricare ai comuni certe competenze”. Non usa giri di parole il sindaco di Pettorazza Grimani, Gianluca Bernardinello. “Dal punto di vista del personale e delle risorse siamo sempre più ridotti all’osso - prosegue il primo cittadino - a meno che non ci permettano di assumere più personale, e ci diano pure le risorse per pagarlo”. Da Rosolina la riflessione è simile, anche se il sindaco Franco Vitale spiega che un po’ di competenza in materia, per fortuna, i suoi dipendenti comunali, ce l’hanno. “Abbiamo già l’esperienza del Demanio marittimo che viene gestito dai nostri dipendenti, ma qui è un continuo appesantire gli uffici - le parole di Vitale - condivido con Raito che sia un onere in più per il comune, con le maggiori ristrettezze economiche che abbiamo. Ma soprattutto che vanno a gravare su una macchina burocratica complessa per un lavoro scaricato su risorse e personale che porteranno un disservizio ai cittadini”. Il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, sta cercando di capire come dovrà affrontare questo ulteriore aggravio di funzioni per il suo comune. “Servono dei chiarimenti perché non è facile da impostare - le parole di Pizzoli - va a influire sulla gestione dei canali e della loro navigazione. Quello che posso dire è che, pur essendo una funzione regionale, si sarebbe potuto pensare a una diversa ripartizione, magari dando il compito alla Provincia, che ormai è svuotata di molte delle sue funzioni”.
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