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Il Polesine sulle montagne russe

Scende il numero delle imprese. Bene servizi e start up, commercio ed export in difficoltà

Il Polesine sulle montagne russe

Economia polesana in chiaroscuro, con dati positivi ma ancora tanti segnali di criticità. Insomma l’economia polesana va ancora sulle montagne russe.

Sono 132.713 le localizzazioni di impresa registrate a fine 2018 in Camera di Commercio di Venezia Rovigo, di queste 119.521 sono attive, un dato leggermente in diminuzione rispetto ai valori del 2017 (-0,1%). All’interno di un quadro complessivo in lieve peggioramento in entrambi in territori, la città metropolitana di Venezia registra una maggiore dinamicità nel tessuto produttivo con un incremento del +0,1% nel totale delle localizzazioni attive (90.031), in linea con i risultati registrati a livello Veneto, e un ulteriore rallentamento in provincia di Rovigo, dove le localizzazioni attive sono in flessione dell’1,1% rispetto allo scorso anno. Questi alcuni dei dati sull’andamento economico dei territori di Venezia e Rovigo elaborati dall’ufficio comunicazione e statistica della Camera di Commercio.

Venendo al Polesine i dati dicono che a fine 2018, si contano 29.490 localizzazioni di impresa attive, in flessione dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Di queste, 24.388 sono sedi d’impresa, -272 unità in meno rispetto a dicembre 2017 (-1,1%). Per contro le unità locali salgono a 5.102, +30 unità pari a un +0,6%, in miglioramento rispetto allo scorso anno, quando si registrò una variazione del -1,1%.

A livello settoriale si assiste ad una contrazione del numero complessivo delle imprese agricole, dell’industria e delle costruzioni, al cui interno si osserva, tuttavia ad una dinamica di crescita delle unità locali e ad una flessione delle sedi d’impresa, mentre per il settore della Finanza e assicurazioni (-0,3%) si assiste al fenomeno inverso (sedi +1,5%, unità locali -3,0%).

Il settore industriale diminuisce su base annua di -25 sedi d’impresa, ma recupera in termini di unità locali (+10). All’interno del comparto quasi tutti i principali settori sono in perdita: Confezione di articoli di abbigliamento (-21 unità), Fabbricazione di macchinari e apparecchiature (-18), Fabbricazione di mobili (-6), Industrie tessili (-10). Segni positivi per le attività di riparazione, manutenzione ed installazione di macchine (+26) e per la Fabbricazione di prodotti in metallo (+21).

Le imprese del commercio che rappresentano il 22,1% delle localizzazioni provinciali, registrano le performance più negative, con una diminuzione sia nelle sedi (-79 unità) che nelle unità locali (-26).

In particolare il commercio al dettaglio ha perso il 2,1% delle localizzazioni nel 2018, con tutti i sottosettori in flessione, ad eccezione degli esercizi specializzati e commercio al di fuori di negozi, banchi e mercati (all’interno del quale si colloca l’e-commerce), che ha registrato una crescita del +3,8% rispetto allo scorso anno e del +65,3% rispetto al 2009. Il resto del terziario è in flessione.

I servizi alle imprese rappresentano il comparto che cresce in misura più significativa, in termini percentuali e in valori assoluti (+69 unità, +2,2%). All’interno del comparto crescono sia le sedi attive (+2,1%) che le unità locali (+2,5%).

Per quanto riguarda le imprese artigiane a fine 2018 in provincia di Rovigo erano 6.288, pari a quasi il 25,8% del totale delle sedi d’impresa attive, in diminuzione -2,8% rispetto a dicembre 2017 facendo registrare un calo rispetto a quello di un anno fa (-1,9%).

Tra i segnali di sofferenza si evidenza anche una diminuzione del -4,3% delle imprese giovanili, che si attestano a quota 2071, il 8,5% delle imprese totali. Le diminuzioni più significative sono nei settori delle costruzioni (-33 sedi), manifatturiero (-20), e alloggio e ristorazione (-20) mentre si registra un aumento di giovani imprenditori nel settore delle attività tecnico scientifiche e nei servizi di informazione e comunicazione (+7).

Un dato che incoraggia l’economia rodigina è la diminuzione di aperture di crisi aziendali che scendono a 7 rispetto alle 10 del 2017 e al picco di 79 registrato nel 2013. Stesso calo si ritrova nelle aperture di fallimenti (41) e procedure di concordato (3).

Per quanto riguarda le imprese femminili nell’area di Rovigo diminuiscono del -1% rispetto al 2017, attestandosi a 5906 ovvero il 24,2% del totale delle imprese del territorio.

Dati positivi arrivano invece dalle imprese straniere con una crescita nel 2018 del +1,8% e un numero complessivo di 2.316 unità, ovvero il 9,5% del totale delle imprese; dalle reti d’impresa in continua crescita con 48 contratti di rete registrati e 89 imprese in rete, e soprattutto dal numero delle start up innovative in costante aumento. Al primo trimestre 2019 Rovigo è la terza provincia in graduatoria per numero di Start up innovative in rapporto al numero di nuove società di capitali attive (6,3%).

Con riferimento al commercio con l’estero si registra un aumento considerevole delle importazioni (+25,9%) influenzate in particolare dalle importazioni di gas naturale. Per contro le esportazioni diminuiscono del -0,7% con una contrazione per le macchine per l’agricoltura e i prodotti chimici. I dati relativi al mercato del lavoro registrano un tasso di disoccupazione poco al di sopra di quello regionale (6,8%) e un saldo tra assunzioni e cessazioni di segno positivo nel 2018 anche per i contratti a tempo indeterminato.

Il turismo è in difficoltà con una flessione sia per gli arrivi di turisti ( -0,4%) che per le presenze (-1,8%). Il mercato del credito registra segnali di difficoltà con una contrazione del -0,7% dei prestiti a imprese e famiglie in provincia di Rovigo e una crescita dello 0,8% dei depositi.

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