VOCE
Il caso all'Iras
20.08.2019 - 19:55
Il tribunale di Rovigo
Si sono avvalse della facoltà di non rispondere le prime cinque oss interrogate dal gip. Questa mattina, martedì 20 agosto, in tribunale a Rovigo, si è tenuta la prima delle due giornate dedicate agli interrogatori relativi all’indagine per maltrattamenti ad ospiti dell’Iras.
Il gip del tribunale di Rovigo ha sentito, nel corso degli interrogatori di garanzia, cinque operatrici sanitarie, ascoltate per rispondere delle accuse che sono state formulate nei loro confronti. Una parte delle difese ha presentato l’istanza di revoca della misura interdittiva, alla quale il giudice risponderà entro cinque giorni (nel frattempo la misura rimane efficace). Domani, mercoledì 21 agosto, saranno interrogate le altre quattro persone indagate.
La scelta di non rispondere, per una parte delle difese, è stata giustificata dal fatto di non aver ancora esaminato filmati e intercettazioni ambientali.
La vicenda riguarda le nove persone, italiane, indagate per maltrattamenti in qualità di dipendenti (sette operatrici sanitarie, un uomo e una donna inservienti) nella struttura assistenziale Iras (Istituto rodigino di assistenza sociale). Maltrattamenti nei confronti di ospiti dell’Iras di Rovigo, in un reparto che ospita non autosufficienti, secondo le tesi dell’accusa.
Dunque l’ipotesi di reato di maltrattamenti aggravati, contestata a vario titolo, è quella per la quale si procede. A indagare, la squadra mobile della questura di Rovigo, guidata dal commissario capo Gianluca Gentiluomo.
Gli investigatori hanno lavorato, con intercettazioni ambientali, sull’operato di sette operatrici sanitarie, tutte donne, e due inservienti, un uomo e una donna, in servizio, tra primavera ed estate, in un reparto dell’Iras, quello arancione, destinato alle persone non autosufficienti.
Tutti gli indagati sono stati destinatari di una misura, emessa dal giudice per le indagini preliminari, che ha lo scopo di impedire loro di venire a contatto con anziani e non autosufficienti.
Sono sette le destinatarie della misura interdittiva del divieto temporaneo di svolgere l’attività professionale di oss. Hanno ricevuto invece la misura interdittiva di divieto temporaneo di svolgere l’attività professionale all’interno di strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali i due inservienti (un uomo e una donna).
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