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PUNTO NASCITA

Ostetriche: dimissioni in massa

Il caso ad Adria: arrivano le assunzioni d’urgenza

Ostetriche: dimissioni in massa

La buona notizia, sostanzialmente una conferma, è che c’è tutta la volontà di mantenere operativo il punto nascita di Adria, dopo gli allarmi e le vicissitudini degli anni passati. Una vera e propria eccellenza, come attestano le tante manifestazioni di stima che la struttura e il suo personale hanno raccolto nei momenti in cui si paventava la chiusura, così come massiccia è stata la partecipazione alle manifestazioni contro questa.

La notizia “cattiva”, o che comunque ha reso necessaria una reazione immediata, da parte dell’azienda sanitaria Ulss 5 del Polesine, è l’elevato ricambio di personale che si rende necessario per garantire la operatività 24 ore su 24 della struttura.

Secondo le rilevazioni aziendali, infatti, nell’ultimo anno si è raggiunta una turnazione di personale nell’ordine dei 60%. Tanto che l’utilizzo delle graduatorie aperte e delle quali è possibile servirsi non ha consentito di rispondere con la celerità che sarebbe necessaria. In particolare, nelle settimane scorse, il dirigente competente ha segnalato all’azienda sanitaria che entro i primi giorni di settembre dovrebbero lasciare il proprio posto di lavoro, dimettendosi, ben cinque ostetriche. Il tutto a fronte di una previsione di personale minima, necessaria per garantire la continuità del servizio, di 12 unità.

Da qui la decisione da parte della direzione generale dell’Ulss 5, che ha evidentemente tutte le intenzioni di continuare a investire sul Punto Nascita, di prendere le dovute contromisure. Due le strade che sono state adottate.

In primo luogo, quella di elaborare il percorso che condurrà a bandire un concorso per l’assunzione del personale vacante, alla luce anche del fatto che, come detto, il problema non può essere risolto andando ad attingere a graduatorie che siano già formate. In secondo luogo, per tamponare l’emergenza, il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella ha deciso di ricorrere a una società che si occupa di somministrazione di lavoro temporaneo per assumere cinque ostetriche per il trimestre che va da settembre a novembre, a orario pieno, per complessive 180 ore settimanali. La spesa complessiva messa in preventivo dall’azienda sanitaria, per fronteggiare l’emergenza creatasi è di poco meno di 50mila euro. Il tutto nella speranza che, poi, il concorso effettivamente possa consentire di risolvere questa emergenza. Un esito tutt’altro che scontato, dal momento che altri reparti e settori dell’Ulss 5 hanno visto procedure di questo tipo andare completamente deserte, così da non risolvere il problema.

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