VOCE
LA PROPOSTA
01.09.2019 - 11:59
Franco Maisto, sindacalista di Fp Cisl
L’invito al sindaco Gaffeo e al commissario Fasiol di dar seguito al progetto con Ater e Regione
“L’Iras come piattaforma di rilancio per tutta la città di Rovigo, un progetto che se ben gestito porterà una struttura residenziale per anziani ricca di servizi alla persona ed in grado di svolgere il ruolo centrale per cui è nata oltre 100 anni fa: una casa di accoglienza trasparente e vicina a chi ha necessità di cure e di sostegno”.
E’ questa la posizione della Cisl Fp Rovigo, che viene sottolineata da Franco Maisto: “Occorre partire dai valori per cui l’Iras è stata costruita e gestita negli anni per arrivare a progettare un futuro su basi solide che rilanci un ente dove trovano lavoro oltre 200 fra operatori socio sanitari, infermieri, ausiliari, e tecnici che assistono con passione e dedizione oltre 300 anziani”.
“Vi sono in Iras, fra le due sedi di via Giro e via Bramante, spazi comuni molto importanti - aggiunge Maisto - cinema-teatro, sala feste oltre ad una cucina con forti propensioni ai pasti per scuole, luoghi che devono essere valorizzati e messi a disposizione anche di altre fasce di età per abbracciare idealmente tutta la cittadinanza di Rovigo”.
Dopo il risanamento del bilancio corrente da parte del commissario in questi tre anni “ora chiediamo un’accelerazione di quanto dallo scorso inverno si è discusso in più occasioni. Cioè l’investimento tramite Ater di Rovigo della Regione del Veneto con la piena collaborazione del Comune di Rovigo ora guidato dal sindaco Edoardo Gaffeo. Questo progetto è imprescindibile in questo momento tanto lenta e difficile risulta l’attesa riforma delle Ipab a cura della stessa Regione”.
A seguito dell’assemblea di tutti i lavoratori tenutasi in settimana la Cisl Fp ha condiviso con loro una proposta. “Il riferimento è legato al progetto di Legge Regionale n 25/2015 che prevede una serie di misure che possano consentire di mantenere lo status pubblico alle case di cura del Veneto e poter competere con l’agguerrito competitor privato - dice Maisto - abbassamento dell’Irap, un aumento delle impegnative e contratti di lavoro omogeni nel settore per non consentire ai privati di utilizzare contratti al ribasso a parità di lavoro svolto”.
Delicatissima la situazione a livello regionale. perché la riforma consentirebbe di portare nuova linfa anche all’Iras che di per sé ha un valido progetto già in piedi da un anno ma non ancora messo in opera. “Creato dalla commissaria Stella e affinato da Fasiol il nuovo corso previsto per l’Iras è in fase di valutazione da parte del sindaco Gaffeo al fine di determinare la completa ristrutturazione di Casa Serena e la copertura di buona parte dei debiti accumulati nello scorso decennio dall’ente - spiega Maisto - le quote di gestione del grande stabile di sei piani di via Bramante determinerebbe che il 55% sarebbero adibiti a posti letto per l’iras, il 35% alloggi ristrutturati Ater e il 10% al Comune per servizi per la cittadinanza, una riqualificazione di cui beneficerebbe tutto il quartiere aprendo una vetrina positiva nell’urbanizzazione”.
“Siamo consapevoli che l’ente è ad un punto di svolta, abbiamo già chiesto un incontro congiunto con la presenza di tutti - commenta Maisto - direttore generale Avanzi, commissario Fasiol e il sindaco perché la progettazione è stata compiuta e non è il momento di allungare i tempi, serve un risanamento strutturale che ponga i valori del lavoro e dell’impegno nell’assistenza al primo piano”.
“Dai debiti che possono essere colmati con la realizzazione del progetto Casa Serena e la possibile riforma delle Ipab il rilancio può essere molto più concreto di quello che sembra - conclude Maisto - non vi sono dubbi di alcun tipo che percorreremo tutte le strade, dai tavoli tecnici a quelli politici per arrivare ad avere una nuova Iras, forte e determinante per la città di Rovigo, fucina di servizi per la persona. Una vetrina di accoglienza, esempio di rispetto per gli ospiti che faccia concorrenza a chi invece pone il business come obiettivo di fondo”.
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