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La testimonianza

“Tre giorni con l’incubo uragano”

Bernardo Saccardin fra gli evacuati di Miami per il pericolo dell'uragano “Dorian”

“Tre giorni con l’incubo uragano”

Per tre giorni ha vissuto con l’incubo dell’uragano. I temporali diurni però non si sono mai trasformati nella forza devastante della natura che alle Bahamas ha lasciato una scia di morti e devastazioni. Negli Stati Uniti, invece, l’intensità di Dorian era diminuita e la macchina organizzativa era pronta ad ogni evenienza.

Fra le decina di migliaia di evacuati per la paura dell’uragano Dorian, a Miami, c’era anche Bernardo Saccardin, rodigino in Florida per un corso di formazione in attesa di imbarcarsi su una nave da crociera della Royal Caribbean. “Alcuni giorni prima dell’arrivo dell’uragano negli Stati Uniti - racconta Bernardo, figlio dell’ex assessore comunale di Rovigo Gianni Antonio Saccardin - io e tanti altri siamo stati evacuati da Miami ad una cittadina ad una trentina di minuti di distanza nell’entroterra. La violenza del vento aveva già iniziato a devastare le Bahamas, ma a Miami si temeva soprattutto per possibili inondazioni e allagamenti. A tutti ci era stato consigliato di fare scorte di acqua potabile, cibarie e pile elettriche. E infatti in pochi giorni i supermercati si sono svuotati di acqua”.

Saccardin poi ammette che “nel sud degli Stati Uniti sono abituati a questi uragano, ne arrivano uno o più all’anno e la macchina dei soccorsi e delle emergenze è perfettamente oliata. E infatti nonostante le bottiglie d’acqua fossero presto sparite dai market, disponibilità di acqua ce n’era molta, anche nelle fontanelle pubbliche”.  Saccardin e i colleghi della Caribbean poi sono stati trasferiti in un albergo dell’entroterra in attesa che la forza di Dorian scemasse, “ogni giorni - racconta - c’era un temporale che scaricava pioggia, sembrava sempre che il temporale potesse tramutarsi in uragano, ma fortunatamente il vento pur essendo molto forte non è mai diventato tale da spazzare via ogni cosa come ai Caraibi. Devo ammette che vivere a contatto con il rischio uragano per tre giorni trasmetteva inquietudine, soprattutto per uno come me che non è abituato a questi eventi devastanti. Ogni tre o quattro ore scrutavo cielo e nuvoloni chiedendomi se non stesse per arrivare la catastrofe. Per fortuna non è stata così”.

Il servizio completo in edicola nella Voce di domenica 8 settembre

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