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Stagione venatoria

Caccia al via tra multe e paura

Beccati i furbetti della doppietta, tre verbali e molte segnalazioni per spari vicini alle abitazioni

Caccia al via tra multe e paura

Spari, paura e multe. Ieri l’apertura ufficiale della caccia, con quasi 3mila doppiette polesane sul territorio per riempire i carnieri di selvaggina. Una giornata che ha però visto un numero di cacciatori nelle campagne polesane inferiore agli anni precedenti, forse complice il caldo di questi giorni che ha spinto molti seguaci della dea Diana a godersi al mare o in altre località, gli ultimi scampoli dell’estate.

La stagione venatoria, quindi è partita (al di là delle preaperture delle scorse settimane). Ieri cartucciere aperte dalle 5.45 alle 19.30, nei campi molti cacciatori ma anche gli uomini della polizia provinciale per controllare il rispetto di norme e sicurezza. Cinque le pattuglie che hanno battuto il territorio polesano, alle quali si sono aggiunte altrettante pattuglie di guardie venatorie volontarie. In tutto sono stati effettuati circa 150 controlli, oltre 100 dalla polizia provinciale. Tre le sanzioni comminate, re verbali elevati nei confronti di cacciatori che si sono rivelati furbetti della doppietta.

In due casi le multe sono state appioppate perché i cacciatori non avevano regolarmente annotato la selvaggina cacciata, come prevedono i regolamenti. In questo caso la multa scattata è stata di 154 euro, cui si aggiunge il sequestro della selvaggina cacciata. Un terzo verbale è stato messo nero su bianco perché il cacciatore in questione non aveva rispettato le norme sulle distanze da osservare, quando si spara, dalle abitazioni. In pratica aveva sparato alla sua preda troppo vicino ad una casa. In questa circostanza la multa è stata di 206 euro, oltre al sequestro della selvaggina.

Ma questa multa per mancato rispetto delle distanze sembra solo la punta di un iceberg dei furbetti del fucile. Ai centralini di polizia provinciale e forze dell’ordine ieri mattina sono giunte oltre una quindicina di telefonate da parte di cittadini spaventati perché ritenevano di aver udito gli spari dei cacciatori vicini alle loro case. Cacciatori quindi che, secondo queste segnalazioni, non si erano avvicinati troppo alle abitazioni per prendere di mira le loro prede. In questi casi però, soprattutto compresi nelle zone tra Rovigo ed Adria, al momento dell’arrivo sul posto delle forze dell’ordine, i furbetti della doppietta si erano già allontanati dalla “no fly zone”.

Secondo la polizia provinciale, però, la prima giornata di caccia, nel complesso, ha registrato meno violazioni e problemi che negli altri anni.

Ora mirini pronti anche nella giornata di oggi, domani e venerdì, invece, si osserverà il “silenzio” di caccia.

Quest’anno le licenze di caccia abilitate in Polesine sono 3.571. I cacciatori soci dei 3 ambiti territoriali di caccia: Ro1 Polesine occidentale (totale soci 1.103), Ro2 Polesine centrale (totale soci 1.284) e Ro3 Delta del Po (totale soci 1.184), per un totale complessivo di 3.571. La polizia provinciale (al momento costituita da 10 agenti, di cui 9 operativi) aveva predisposto attività e programmi di servizio in vista dell’apertura generale di ieri.

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