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CASA DI RIPOSO

Csa, j’accuse dei vigili del fuoco

Segnalate numerose carenze sul sistema di sicurezza e antincendio, silenzio di Barbierato

Csa, j’accuse dei vigili del fuoco
Segnalate numerose carenze sul sistema di sicurezza e antincendio, silenzio di Barbierato

Luigi Ingegneri

ADRIA – E’ a dir poco impietosa la relazione datata 9 settembre scorso del comando provinciale dei vigili del fuoco sull’ispezione effettuata in Casa di riposo: qualsiasi azienda privata stamattina avrebbe gli ingressi sigillati. Questa volta non è la segnalazione per “smania di protagonismo” di una consigliera del cda (copyright di Sandra Passadore nei confronti di Sabrina Visentini, ndr), così pure non è la denuncia anonima di qualche dipendente: ma un atto ufficiale. Documento pervenuto nei giorni scorsi anche al sindaco Omar Barbierato, il quale ancora una volta ha tenuto all’oscuro l’opinione pubblica, in particolare i lavoratori del Csa, gli ospiti e i loro familiari.

Ecco che cosa scrive il comandante provinciale dei vigili del fuoco Giorgio Basile. “Facendo seguito a precedenti note, si comunica che, relativamente alle pregresse segnalazioni certificate, sono emerse le sotto elencate difformità rispetto ai criteri di prevenzione incendi e alle norme vigenti. Auditorium Pertini: primo, la disposizione dei posti a sedere non è quella riportata nel progetto; secondo, sono presenti arredi imbottiti, tendaggi e palco in legno per i quali non è stata presentata certificazione della reazione al fuoco; terzo, il locale identificato come ripostiglio/magazzino al piano seminterrato in realtà è un locale destinato anche a officina/manutenzione che non rispetta la normativa; quarto il quadro elettrico presente nel locale guardaroba non appare adeguatamente protetto nella zona di ingresso/uscita”.

E ancora: “Scala protetta SP4: sono presenti arredi imbottiti e tendaggi per i quali non è stata presentata certificazione della reazione al fuoco; al pianto terra è presente una comunicazione, non prevista nel progetto, tra il vano scale e il locale CTA tramite porta peraltro non resistente al fuoco. Inoltre per le documentazioni e certificazioni si è riscontrato che: non è stato prodotto il modello Cert.Rei delle strutture relative alle scale SE1 e SE5; non è stato prodotto il modello Dich.Prod ai fini della reazione al fuoco dei materiali sopraindicati, ovvero imbottiti, tendaggi e palco; non è stato prodotto il modello Dich.Prod delle porte relative alla zone SE1 e SE5 e degli ascensori AS1 e AS3; non è stato prodotto il modello Dich.Prod delle serrande tagliafuoco installate nell’impianto di condizionamento e ventilazione a servizio dell’auditorium; non è chiaro se le dichiarazioni di conformità elettriche presentate coprono l’intera Csa; non è stata prodotta dichiarazione di conformità dell’impianto di rivelazione incendi attestante anche l’avvenuto ripristino dello stesso; dell’impianto elettrico dell’auditorium; dell’impianto idrico antincendio dell’auditorium; dell’impianto di condizionamento e ventilazione a servizio dell’auditorium; dell’impianto di diffusione sonora a servizio dell’auditorium; non è stato prodotto il modello Dich.Prod per i maniglioni di apertura delle porte di uscita a piano terra verso i cortili a cielo libero, ad esempio dalla scala SP2, Sp3 ed Sp4”.

La relazione prosegue evidenziando che “al piano primo il filtro di accesso alla scala dalla zona B1 non è stato realizzato, è privo di aerazione e come realizzato fa sì che il deposito medicinali comunichi direttamente con il vano scale senza filtro a prova di fumo. Nella scala protetta SP3 sono presenti arredi imbottiti per i quali non è stata presentata certificazione della reazione al fuoco; a piano terra, la porta di esodo dalla zona uffici è priva del maniglione antipanico”.

Ed ecco la nota finale del comandante: “E’ necessario procedere all’aggiornamento del piano di emergenza in considerazione della presenza di paletti installati a baionetta nel pavimento lungo le rampe delle scale. In detto piano si dovrà considerare la presenza di almeno un addetto presente H24 per ciascun piano dell’attività opportunamente formato ed informato e specificamente incaricato di provvedere alla rimozione dei suddetti sistemi in caso di emergenza, onde scongiurare che gli stessi possano costituire ostacolo all’esodo”.

E conclude con un ammonimento: “Per quanto sopra esposto, con la presentazione della Scia, richiesta il 25 luglio scorso, dovrà essere fornita anche la documentazione attestante il superamento delle difformità e delle carenze sopra riportate”.

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