Cerca

IL CASO BOTTARO

"Eleonora aveva diritto di vivere: le fu negato"

Le motivazioni della sentenza di condanna dei genitori: avrebbero ostacolato la terapia con la chemio

"Eleonora aveva diritto di vivere: le fu negato"

Eleonora Bottaro

Hanno negato, perlomeno secondo la valutazione della magistratura, il diritto alla vita alla figlia. Sono uscite le motivazioni della condanna dei genitori di Eleonora Bottaro, la ragazza padovana lasciata morire per non aver voluto fare ricorso alle cure (LEGGI ARTICOLO). Sono stati i giudici del tribunale di Padova, a depositare le motivazioni della sentenza di condanna a due anni ciascuno, emessa a giugno, nei confronti dei genitori di Eleonora Bottaro, morta a 17 anni nel 2016 per leucemia e curata con il cosiddetto "metodo Hamer" senza ricorrere alla chemioterapia.

Lino Bottaro, 66 anni, è un nome notissimo a Rovigo e altrettanto stimato. Proprio nel capoluogo polesano, infatti, per anni ha avuto un negozio di fotografia.

Le motivazioni dicono che “l’ordinamento non pone il diritto di vita o di morte dei figli nelle mani dei genitori, al contrario i genitori sono custodi della vita dei figli, che hanno l'obbligo di proteggere”. I giudici hanno anche sottolineato che “i due genitori, Lino Bottaro e Rita Benini, avrebbero dovuto seguire 'il dovere di attivarsi per garantire alla figlia il diritto primario, quello di vivere' invece 'hanno fatto tutto quanto era in loro potere per sottrarre Eleonora alle cure che la potevano guarire, sia direttamente, negando il consenso che giuridicamente spettava loro esprimere, sia indirettamente, lasciando Eleonora in una falsa convinzione di guarigione'".

La sentenza dice anche che “sottrarre la figlia all’unica cura che la scienza medica conosce e che, fortunatamente, è anche una cura con elevata possibilità di successo, non è una scelta che risponda a prudenza e perizia. La salute di un figlio non può essere lasciata al mero arbitrio del genitore che senza alcun vincolo possa adottare qualunque scelta a suo piacimento, come se il figlio fosse una sua mera estensione secondo una prospettiva che, dietro una apparente modernità, finisce per negare al figlio la sua natura di soggetto autonomo portatore di diritti propri”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400