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IL DATO ALLARMANTE

Bimbi polesani malati a causa dello smog

Tavolo contro l'inquinamento, i Comuni disertano. Solo 9 su 50 rispondono all'appello

Bimbi polesani malati a causa dello smog. E’ un dato che deve far riflettere. La lotta alle Pm10 è, prima di tutto, una lotta per la salute, nostra e dei nostri figli. E’ chiara la responsabile del servizio Igiene e sanità pubblica dell’Ulss 5 Polesana, Giovanna Casale che, durante il tavolo ambientale convocato in Provincia per la presentazione ai comuni della nuova ordinanza contro l’inquinamento (che blocca la circolazione del traffico e prevede restrizioni anche per il riscaldamento con le biomasse), non nasconde la preoccupazione per il futuro dell’aria in Polesine, e quindi dei sui abitanti. Bimbi per primi sui quali, lo dicono i dati, sono già in aumento le malattie respiratorie come l’asma. Un incontro, quello in Provincia, che aveva lo scopo di coinvolgere tutti i Comuni del Polesine visto che l’obbligo di applicare l’ordinanza antismog è in capo solo ai comuni con più di 30mila abitanti, ma che l’aria non segue certo i confini del capoluogo: la drammatica situazione di sforamenti di Pm10 nell’aria colpisce tutto il Polesine, è un dato di fatto, non solo Rovigo. Peccato, però, che di Comuni, al tavolo in Provincia, non ne fosse nemmeno una decina su 50.

A gestire il tavolo e la presentazione dell’ordinanza regionale che prevede, tra le altre, le limitazioni al traffico, erano presenti la delegata provinciale all’ambiente Sara Mazzucato (consigliere di Adria), il dirigente provinciale Vanni Bellonzi e l’assessore all’ambiente del capoluogo, Dina Merlo, oltre ai tecnici del comune di Rovigo. Dopo l’illustrazione della delibera da parte dei tecnici, in aula interviene la responsabile del servizio Igiene e sanità pubblica dell’Ulss 5 Polesana, Giovanna Casale. “Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute ormai sono noti - spiega – da anni vediamo l’aumento dei ricoveri per problemi respiratori e cardiovascolari proprio a causa delle pm10 che aumentano queste tipologie di patologie. Dobbiamo puntare alla sensibilizzazione della popolazione. Sindaci, ricordatevi inoltre che potete usare lo strumento dell’industri insalubre per difendervi da tutti gli allevamenti che stanno nascendo ovunque in Polesine. Bisogna chiedere, anzi pretendere l’abbattimento delle emissioni in atmosfera. E poi ora, la Regione, ha anche deliberato, nonostante vi siano numeri oggettivi su problemi di inquinamento, che in ogni provincia ci deve essere un forno crematorio. Altro aumento di Pm10”.

Pochi, quasi nulli, gli interventi dei Comuni presenti. L’unico a presentare una proposta al tavolo zonale contro l’inquinamento è l’assessore di Lendinara, Lorenzo Valentini. “Spiace vedere che mancano tanti colleghi a questo tavolo, sarebbe importante che ci fossimo tutti perché questo è un tema sensibile ed è importante sensibilizzare la popolazione su questo tema. Ho letto e ascoltato i dati e ho una proposta: abbiamo tanti campi in Polesine ma poche fasce di alberature. Dovremmo piantumare nelle campagne. Ci sono alberi anti-smog che aiutano nell’abbattimento delle polveri. Non solo limitazioni dobbiamo anche costruire”.

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