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VANDALISMO

“La panchina? La lasciamo rotta perché è un simbolo”

Il sindaco rivela che l’arredo in ricordo di Maila non è stato aggiustato di proposito. Oggi la manifestazione.

“La panchina? La lasciamo rotta perché è un simbolo”

La panchina per Maila è ancora lì, distrutta. E’ passato (quasi) un mese da quando - era il 25 agosto scorso - un 18enne l’ha fatta a pezzi, saltandoci sopra e prendendola a calci, durante un raid vandalico.

“L’abbiamo lasciata rotta di proposito”, ha dichiarato il sindaco Henri Tommasi questa mattina nel corso del programma La Vostra Voce on air in onda dalla nostra redazione sulle frequenze di Delta Radio, al telefono con i conduttori Paolo De Grandis e Pier Francesco Bellini, direttore della Voce di Rovigo.

Il sindaco di Cavarzere ha spiegato di aver ritenuto di rendere in questo modo quella panchina il simbolo con un secondo significato: contro la violenza di genere, ma anche contro il vandalismo.

Tommasi, in collegamento con la trasmissione radiofonica, infatti, ha spiegato che il problema non è la cifra da spendere per ripararla, ma che si è voluto deliberatamente lasciare la panchina sfasciata, dopo l’accaduto, per far notare alla cittadinanza cos’era successo, perché - ha spiegato - ripararla il giorno dopo sarebbe stato come cancellare quell’episodio di vandalismo. Invece, in questo modo - ha detto il sindaco - quella panchina è diventata “un simbolo di violenza sulla violenza”.

In tanto, l’associazione Altea dato appuntamento alla popolazione cavarzerana per domani pomeriggio: al parco di via Tullio Serafin, infatti, dalle 16.45 e fino alle 19, si terrà una manifestazione per ricordare, a cui parteciperà anche l’amministrazione comunale di Cavarzere. L’invito è stato esteso anche ai sindaci delle località limitrofe.

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