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LA STORIA

Salvati dall'orrore

Trenta cani, che in Spagna erano destinati alla morte, sono stati salvati e dati in adozione e Trecenta

A tre anni, quando hanno una vita intera ancora da vivere, un mondo di affetto e di dedizione e fedeltà assolute da regalare, per qualcuno sono ormai troppo vecchi. Non corrono più come prima. E allora, tanto vale ucciderli. E' incredibile, ma in Spagna, ogni anno, nel 2019, 80mila galgos - così vengono chiamati i levrieri nel Paese iberico - vengono torturati e uccisi. Una pratica allucinante, contro la quale si batte la Fondazione Benjamin Mehmert, che ha lanciato il progetto "Proteggiamo i levrieri", associazione che ha sede in Italia a Vigonovo, Venezia. Una associazione che, ogni anno, tramite staffette e volontari, sottrae a questo tremendo destino quanti più animali possibili, consegnandoli all'amore di famiglie pronte a regalare l'affetto che le povere bestie, sino a quel momento, mai hanno conosciuto.

Animali eleganti, cacciatori provetti, fulmini quando si lanciano in corsa, bestie fiere e nobili che arrivano scheletriche, a volte con i segni delle ferite subite, tremanti, piene di paura. Ne sono arrivate 30 a Trecenta, dove, sabato 21 settembre, la Fondazione ha organizzato la consegna alle famiglie adottanti, arrivate da tutto il Nordest, anche da Udine. Un momento meraviglioso. Non saranno rose e fiori, non da subito. Quegli animali hanno subito troppo e troppo a lungo. "Vi metteranno alla prova", ha spiegato un esperto agli adottanti. Ma, una volta capito che, per loro, la vita è cambiata, diverranno fedeli compagni di vita. Di tutta la vita. Di una vita che deve durare più di tre anni.

La lotta dell'associazione contro la barbarie è cominciata nel 2008. I cani vengono portati in salvo, recuperati dal punto di vista fisico, ma anche psicologico, quindi parte la pratica per trovare una famiglia adatta all'affido. Per tutti coloro che volessero saperne di più e, magari, stanno pensando all'opportunità di accogliere un nuovo e meraviglioso amico, è possibile fare riferimento al sito www.insiemeperfbm.org e alla pagina facebook Insiemeperfbm.

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