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AMBIENTE

"Nei nostri campi fanghi sospetti". Controlli al via

Caso Coimpo, ma non solo: anche il Comune di Lendinara domanda chiarezza sulla natura del compost che finisce sui terreni agricoli

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Due casi diversi, che accomunano Adria e Lendinara, uniti però dalla Comune volontà di amministrazioni comunali e popolazione, oltre che di comitati cittadini, di capire che tipologia di sostanze, tra fanghi e compost, sia stata o sia ancora sparsa, come fertilizzante, sui terreni agricoli, e se vi possano essere conseguenze per quanti mangiano i prodotti coltivati in questi. La domanda, in Polesine, è divenuta di drammatica attualità dopo la deflagrazione del Caso Coimpo, ossia l'azienda di Ca' Emo che a lungo, secondo le accuse, avrebbe sparso sui campi di vari Comuni della provincia fanghi non debitamente trattati, per poterne lavorare la maggior parte nel minor tempo possibile, così da massimizzare il guadagno.

Per numerosi di questi campi, ancora non vi sono dati certi, sulla possibilità o meno di un inquinamento da sostanze pericolose, dal momento che i proprietari sono decisamente poco inclini ad effettuare quelle analisi che da tempo la Provincia ha previsto. Tanto che, dall'ente, è partita una comunicazione con la quale si ricorda che le analisi si faranno, che i diretti interessati siano o meno favorevoli: se non lo fanno loro, si procederà d'ufficio.

A Lendinara, invece, il 10 ottobre si riunirà per la prima volta il tavolo ambientale, la cui istituzione era richiesta dai comitati cittadini, ma non solo. Una delle richieste è quella di verificare che compost venga sparso sui campi della zona, dopo un allarme scattato nel vicino Padovano, per la maniera di agire, in questo senso, di una ditta i cui prodotti potrebbero arrivare anche in Polesine.

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