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“Il bookcrossing della censura”

Furlanetto: “Chi e come decide? Bella iniziativa trasformata in sceneggiata fantozziana”

“Il bookcrossing della censura”

Sono tempi difficili per l’atrio del municipio: dopo la tormentata installazione di Andrea Dodicianni che ha scatenato un vespaio di polemiche, un’altra polemica arriva dall’attivazione del bookcrossing.

Chi accede agli uffici comunali, sulla propria sinistra trova due scaffalature con diversi libri. Sono gratuitamente a disposizione di chiunque; chi desidera può anche portarne da casa e metterli a disposizione degli altri. Ma i libri in esposizione devono osservare determinate regole che portano la consigliera comunale Giorgia Furlanetto a parlare di censura.

“L'arrivo in città del bookcrossing - afferma l’esponente FdI - è l'ennesima dimostrazione di come Barbierato e civica compagnia siano riusciti, anche in questo caso, a trasformare una bella e importante iniziativa in una sceneggiata fantozziana. Quella che doveva essere l'esaltazione della cultura libera e gratuita è diventato il manifesto della censura della cultura e del pensiero”.

“Incomprensibile - incalza Furlanetto - che il comune abbia voluto imporre limiti e paletti ai libri che possono essere scambiati: un’imposizione insensata e assurda, che mal si conciliano con l’idea della libera fruizione della cultura che doveva essere alla base del progetto. Così è possibile scambiarsi solo i libri che superano il vaglio imposto dell’amministrazione: divieto di scambio per i libri a contenuto politico, religioso o di divulgazione medico scientifica”.

Allora si domanda: “Sono censurati libri come la ‘Politica’ di Aristotele o ‘Le Confessioni’ di Agostino? Spazio libero invece ‘Topolino’ e romanzi rosa perché la cultura di spessore non è ammessa”.

Sulla "Voce" di martedì 1 ottobre l'articolo completo.

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