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La tragedia

Il calcio piange Manuel e Giulio

Lo sport polesano in lutto dopo il dramma di Vigarano Mainarda

Tre giovani vite spezzate in un attimo. Il terribile incidente di Vigarano Mainarda fatale a Miriam Berselli, al salarese Manuel Signorini e a Giulio Nali, originario di Santa Maria Maddalena, ha sconvolto il Polesine. Il risveglio di sabato mattina è stato traumatico, tante persone s’interrogano ancora su quanto è successo.

E il mondo del calcio polesano è in lutto. Nali era un apprezzabile centrocampista con doti d’inserimento, capocannoniere nei tornei estivi, implacabile nel futsal e nel calcio a sette.

Signorini era un giocatore in grado di svariare su tutto il fronte d’attacco, difficile da fermare per le difese, pronto a seminare il panico con le sue imprevedibili intuizioni.

Nali, ex tra le altre di Bondenese e Barco nel ferrarese, aveva indossato la casacca del Canaro in Seconda categoria nella stagione 2012-2013. All’epoca il presidente della compagine gialloblù era patron Floriano Buzzi: “Un ragazzo allegro e solare, sempre pronto a scherzare e a rimanere in compagnia anche dopo gli allenamenti - lo ricorda così il presidente - Giulio giocava centrocampista o esterno d’attacco, il suo acquisto era stato suggerito da Franco Tosatti, che lo aveva allenato nelle giovanili della Fluminense. Aveva grandi qualità, quando era in campo faceva la differenza”.

Sabato 5 ottobre Primi calci, Pulcini, Esordienti e Giovanissimi del Canaro riprenderanno l’attività calcistica e, quasi certamente, verrà osservato un minuto di raccoglimento per tributare un applauso a Giulio Nali.


Attaccante, esterno nel tridente, seconda punta o fantasista. Manuel Signorini era il classico giocatore a cui abbinare la definizione “genio e sregolatezza”. Il ragazzo era capace di sparire per lunghi tratti del match e poi risolvere la gara con una magia. Il classe ‘96 aveva militato nelle giovanili della Vis Lendinara, nel Castelbaldo e nel Salara in Seconda categoria, aveva collezionato diverse presenze anche con la casacca della Nuova Audace Bagnolo (Prima categoria). Mister Francesco Verza aveva allenato Manuel sia al “Perolari” di Lendinara che a Bagnolo di Po.

Il tecnico ha omaggiato Signorini con un lungo e commovente post sui social network, di cui pubblichiamo un ampio stralcio: “La sua interpretazione del calcio è sempre stata lontanissima da quel gioco rigidamente codificato che noi mister pretendevamo dai nostri giocatori e, che io sappia, non l'ha mai modificata. Molti allenatori, compreso il sottoscritto, chissà quante volte hanno cercato di piegare e di ingabbiare il suo indiscutibile talento nell’organizzazione di squadra’, nella tattica ferrea, nel rispetto delle consegne... ma lui niente. Forse un po’ ci provava, giusto per accontentarci, per ammansirci un paio di minuti, ma il suo spirito di giocatore libero riprendeva subito il sopravvento e ritornava a essere quel piccolo profeta di un calcio primordiale e felice, un pettirosso che svolazzava a suo piacere per tutto il campo, in barba a qualsiasi disciplina restrittiva. Per Manuel il calcio era soprattutto spontaneità, gioia espansa fino alla felicità, proprio come lo è per i ragazzini che giocano scalzi sulla spiagge brasiliane o nei vicoli stretti di un barrio di Buenos Aires. Calcisticamente parlando, era quello il suo mondo. Il suo calcio è rimasto lo stesso che giocavamo da bambini nelle lunghissime partite con i nostri amici, quelle che ci hanno fatto amare così tanto questo sport ma che non siamo riusciti a mantenere in quella sua semplice purezza così come invece c’era riuscito lui, con un po’ di ingenuità, molta testardaggine e pagando un dazio notevole in termini di partite viste dalla panchina”.

Sulla "Voce" di martedì 1 ottobre l'articolo completo.

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