VOCE
VILLADOSE
01.10.2019 - 00:54
Era il suo amico d’infanzia. Dopo l’incidente, si sarebbe offerto di aiutarlo e seguirlo
Era il suo amico d’infanzia, che, dopo il grave incidente, seguito dalla necessità di assumere pesanti farmaci e da una crisi depressiva, si sarebbe offerto di seguirlo, di aiutarlo, di provvedere a lui. Una specie di “badante”, sostanzialmente, che avrebbe però sfruttato al massimo la situazione, facendosi consegnare, in varie forme, secondo le contestazioni in base alle quali è finito a processo, la bellezza di 600mila euro circa.
Secondo il capo di imputazione, si sarebbe in primo luogo fatto consegnare circa 120mila euro. Poi, si sarebbe fatto assumere come collaboratore domestico. E sin qui, nulla di particolarmente strano. Non fosse che, per un anno e mezzo, avrebbe ottenuto complessivamente qualcosa come oltre 80mila euro. Lo stipendio da “badante”, insomma, era nell’ordine dei 5mila euro mensili.
Avrebbe, ancora, portato l’amico in vacanza a Santo Domingo. Qui, lo avrebbe indotto a comprare due immobili, per un valore complessivo di oltre 300mila euro, che si sarebbe poi fatto cointestare. Infine, si sarebbe fatto nominare unico erede testamentario.
Questa la ricostruzione sulla base della quale un 58enne residente in Mediopolesine è stato rinviato a giudizio, con prima udienza prevista il prossimo 14 ottobre, per l’ipotesi di reato di circonvenzione d’incapace.
La Procura, da parte sua, ha disposto un sequestro conservativo di dimensioni raramente viste in Polesine, come richiesto dall’avvocato Sergio Di Chiara del foro di Ferrara che, in questa vicenda, segue colui del quale l’amico badante si sarebbe approfittato. Il sequestro, infatti, scattato per tutelare i beni della presunta vittima, ha un ammontare complessivo di circa 600mila euro.
Una storia triste, e pesante. La vittima, secondo questa ricostruzione dei fatti, dopo avere realizzato la perdita subita, avrebbe anche tentato il suicidio.
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