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I bimbi conoscono, disegnano e suggeriscono il futuro della città

Il progetto “Luci, laboratori urbano comunità inclusive” ha dato voce ai desideri e speranze dei bimbi per cercare di capire come pianificare una Rovigo a “misura di bambino”

Bambini in piazza per misurare e conoscere la città. Il progetto “Luci, laboratori urbano comunità inclusive”, promosso da Arci provinciale in collaborazione con l’università Iuav di Venezia ha visto oggi pomeriggio il centro di Rovigo riempirsi di ragazzini per dare voce ai propri desideri e speranze sul futuro della città, e per cercare di capire come pianificare una Rovigo a “misura di bambino”.

Ed è stato bello e suggestivo vedere gruppi di ragazzini armati di piantine, matite penne e girare per il centro per verificare e pianificare la Rovigo che vorrebbero nei prossimi anni. Segnalando magari le cose che non vanno e progettando i correttivi e le migliorie. Gran finale con il punto di raduno in piazza Matteotti.

“Vogliamo indagare il modo in cui i cittadini percepiscono la propria città - aveva spiegato Giorgia Businaro, responsabile del progetto Luci - capirne le emozioni e i bisogni, a partire da quelle fasce di popolazione meno rappresentate, come i bambini, per renderli protagonisti attivi dei processi di pianificazione urbana. La città, infatti, è stata pianificata e realizzata secondo la prospettiva di uomini adulti e generalmente normodotati. La percezione e la visione di altre categorie di persone non viene quasi mai presa in considerazione. I bambini, in particolare, sono cittadini spesso esclusi da qualsiasi processo decisionale, anche quando si parla di spazi e luoghi da loro vissuti e frequentati. Con Luci, vogliamo dare voce ai piccoli cittadini e fornire un contributo ai decisori pubblici e ai pianificatori per fare di Rovigo una vera e propria città a misura di bambino”.

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