VOCE
CAVARZERE
09.10.2019 - 19:10
Le colture infestate dalla cimice asiatica
Le cimici asiatiche hanno distrutto un intero raccolto: tra i quattro e cinquemila quintali di mele e pere sono state devastate dall’insetto, che ha portato con sé danni da migliaia di euro.
E del raccolto di una stagione intera, in un’azienda cavarzerana, se n’è salvata soltanto una minima parte, che sarà destinata alla produzione di succhi di frutta.
Nella frazione di Grignella, a Cavarzere, l’azienda agricola Biogrignella ha subito un danno del 100% della produzione, insieme all’ammontare delle spese per i trattamenti fatti nell’inutile tentativo di salvare la produzione e eliminare gli insetti.
“La stagione era partita male a causa del maltempo - spiega Nicola Guarnieri, imprenditore, proprietario e gestore dei 23 ettari di frutteto - ad essere state martoriate sono state soprattutto le pere: non le abbiamo nemmeno raccolte, perché ci sarebbe costato troppo. Per la mia azienda si parla di danni per migliaia e migliaia di euro”.
Le cimice asiatiche, infatti, infiltrandosi, rovinano e deformano il frutto che diventa immangiabile e invendibile. “L’anno scorso i danni si aggiravano intorno al 20% della produzione - dice ancora - ma questa volta sono stati totali. Nemmeno chi ha messo le reti di protezione se l’è cavata: le cimici ci fanno le uova sopra e poi cadono nel frutteto”.
In altri casi, qualcuno ha usato prodotti talmente forti che, eliminando cimici e ogni altro tipo di insetto, hanno fatto sorgere ulteriori problematiche: “Con gli agenti chimici muoiono anche gli insetti ‘buoni’ e di conseguenza si sviluppano altre forme di malattia - dice ancora Guarnieri - noi abbiamo provato a difenderci con l’aglio e con la zeolite, prodotti consentiti per le coltivazioni biologiche, ma l’effetto è stato temporaneo, le cimici si sono allontanate per qualche ora e poi sono tornate”.
Nel solo territorio comunale il danno ammonta a svariati milioni di euro.
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