Cerca

La storia

Ex zuccherificio, per 83 anni la “fabbrica”

E' nato dall’idea di Giovanni Maraini, dava lavoro a circa 400 persone

Ex zuccherificio, per 83 anni la “fabbrica”

E’ il 9 settembre 1899, un giorno dopo la festa che la cittadinanza dedica devota alla Madonna del Pilastrello. A Lendinara nasce la Fabbrica Lendinarese per lo Zucchero di Barbabietole G. Maraini e C., lo storico zuccherificio della città e la prima industria del nostro territorio. In diciannove, i soci che la compongono e che danno il via a una delle realtà economiche più fiorenti della città. Per cinque anni rinnovabili, una Società di Agricoltori decide di coltivare barbabietole in cambio di poter partecipare agli utili.

Così il 25 ottobre Giovanni Maraini firma per l’acquisto del terreno dove poi verrà costruita la fabbrica, ufficialmente inaugurata l’anno successivo, il 22 settembre 1900, anche già aveva cominciato ad operare il mese precedente. Da 5 a 6mila quintali la raccolta giornaliera, con la forza di quattrocento uomini. Il 15 gennaio 1907 anche lo zuccherificio partecipa alla costituzione della Società Anonima Jutificio Veneto, tra quarantacinque soci. Ottantatré anni di onorato servizio tra le mura che hanno dato lavoro a molte generazioni di lendinaresi pronti ad affrontare le fatiche per mantenere la propria famiglia, con barbabietole che convergevano qui da buona parta del Medio Polesine, ma anche da oltre l’Adige. Era il 1982 infatti quando lo zuccherificio di Lendinara andò in pensione, iniziando l’ultima campagna saccarifera, per poi chiudere definitivamente l’anno successivo.

Trentasei anni e l’area dell’ex zuccherificio è ancora lì, in attesa di una sistemazione definitiva. La sua carcassa giace ancora sul lato destro di via Valli, la strada che dalla città va verso la Transpolesana, immediatamente dopo il passaggio a livello. Un luogo che godeva un tempo di dubbia fama, e che oggi vede invece la vicinanza di via Creare rimessa a disposizione dei cittadini. Un’area non comunale, però, e che richiede quindi l’accordo col commissario che gestisce il terreno privato per un intervento risolutivo. “Non ci sarà nessuna cementificazione selvaggia”, ha di recente assicurato il sindaco Luigi Viaro. Al momento sembrano essere tre le manifestazioni di interesse avanzate per la zona in questione. “Il Comune non ha voce in capitolo, e può soltanto cercare di aiutare lo sviluppo, offrendo una burocrazia snella e un coinvolgimento del consiglio comunale dal punto di vista urbanistico”, continua il primo cittadino.

Si attende, insomma, una variante urbanistica. “La proposta di sviluppo - afferma - è sì legata all’insediamento Amazon che sta sorgendo a Castelguglielmo, ma non dal punto di vista residenziale. La proposta riguarda piuttosto l’installazione di servizi per i lavoratori dell’area”. Una seconda ipotesi riguarda poi la costruzione di un hotel, nell’area oggi dismessa, “ma la considerazione positiva che voglio fare è che non ci sono progetti di cementificazione selvaggia dell’area. Si tratta invece di una multiattività che rispetti il contesto del vicino centro storico”. Un’altra idea avanzata informalmente dai cittadini sarebbe quella di una possibile riconversione dell’area a parco urbano attrezzato per famiglie e bambini. “Possiamo dire - conclude il sindaco - che il vecchio progetto Lendifin è ormai superato. Ma sbloccare lo sviluppo di quella zona sarebbe certamente molto utile per Lendinara”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400