Asia, dal Polesine a Madrid a piedi

E’ tornata pochi giorni fa, Asia Colonna, ventenne di Santa Maria d’Adige, appena dopo il confine polesano, dopo aver realizzato un sogno che da tempo aveva nel cassetto: andare a piedi fino a Madrid.

Un viaggio che è un’avventura perché Asia è partita da sola, con pochissimi soldi in tasca e un sacco a pelo sulle spalle, con un traguardo da raggiungere, la capitale spagnola, ma anche il viaggio dentro di sè.

La giovane ha impiegato 19 giorni per raggiungere il confine con la Francia, 32 per arrivare in Spagna e 41 giorni per arrivare a Madrid, dove ha potuto finalmente abbracciare un suo caro amico. In totale 109 giorni per un viaggio di circa 4.400 chilometri percorsi a piedi e in autostop.

Asia racconta che per dormire aveva quattro possibilità: la tenda che si portava nello zaino e che montava in pochi minuti, oppure trovare ospitalità in qualche parrocchia, cercare posto in dormitorio e, infine cercare una sistemazione tramite l’app di Couchsurfing, una piattaforma gratuita che permette di dormire a casa di persone con lo scopo di conoscere gente, famiglie e condividere culture.

In Italia ha dormito nelle parrocchie che ospitano i pellegrini, “mentre in Francia - dice - è stato più complicato, dato che le parrocchie non ospitano nessuno”, perciò molte volte ha fatto ricorso agli ostelli della gioventù, famosi per l’economicità e con la possibilità di fare amicizia con gli altri ospiti. Sia in Francia che in Spagna ha seguito il percorso del cammino per Santiago de Compostela e quindi ha potuto riposare in ostelli per pellegrini.

Asia per mangiare non spendeva quasi mai soldi, il suo metodo era essenziale: andava nei panifici e chiedeva il pane del giorno prima, ancora buono ma che per regolamento non si può più vendere. In sole tre occasioni ha comprato della verdura o fagioli in scatola. Un viaggio quindi basic, economico e da vivere “alla giornata”.

“In quest’avventura - racconta - tante sono le persone straordinarie che mi hanno aiutata: famiglie che mi hanno accolta dandomi un letto e pasti caldi e tutto il calore che una famiglia può trasmettere; caffè e Nutella messi a disposizione in un ostello dei pellegrini; un pranzo offerto da una ragazza appena conosciuta; una notte passata in compagnia con un gruppo di ragazzi in montagna, il passaggio in auto al momento giusto quando stavo cuocendo sotto il sole torrido”.

“Il mio obiettivo - continua Asia - era di abbandonare il superfluo e vivere con l’essenziale, trovare e provare i miei limiti, provare cosa significa avere davvero fame, sentirmi sola, perdermi, riconnettermi con la natura, rinunciare a molte cose e comodità, affrontare imprevisti e scegliere per conto mio, cercare la verità. Volevo totale libertà”. E per i lunghi giorni del viaggio Asia ci è riuscita, fino all’arrivo, stanca ma soddisfatta a Madrid.