Piscine, pronti a chiudere la partita

Una proposta di concordato fallimentare da presentare al fallimento di Veneto Nuoto srl, la società che realizzò il Polo Natatorio, fallita nell’estate dello scorso anno. E’ il termine tecnico con il quale viene definita la proposta di accordo del Comune per chiudere una volta per tutte il caso piscine che vede Palazzo Nodari destinatario di una ingiunzione di pagamento da oltre sei milioni di euro e già condannato al pagamento di 1 milione e 400mila euro per il lodo Baldetti, contenzioso nato dal ritardo nella consegna della vecchia piscina ai costruttori della “nuova”. E ora, con l’affidamento ad un professionista, che aveva già studiato tutte le carte per conto del Comune, della redazione della proposta di concordato, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Edoardo Gaffeo, vuole chiudere una volta per tutte la vicenda. Ma, questo è certo, non ne potrà uscire indenne. Perché, per colpa di quella clausola nella convenzione per la realizzazione del Polo Natatorio che prevede che sia il Comune a saldare i debiti della società ora fallita, chiaramente qualcosa bisognerà pagarlo. E si parla di circa 5 milioni di euro per chiudere la partita, o giù di lì.

Tra massimo tre settimane, lo ha detto il sindaco, i consiglieri comunali avranno in mano un dossier completo sul caso del Polo Natatorio e la attesa proposta di accordo e a quel punto il costo dell’operazione sarà reso noto. Anche perché poi dovrà passare al vaglio del consiglio comunale. Intanto il Comune ha determinato il conferimento dell’incarico per la redazione del concordato fallimentare all’avvocato Mauro Pizzigati del foro di Venezia (un incarico che costerà 30mila euro), congiuntamente all’avvocato Ferruccio Lembo dell’avvocatura civica.