VOCE
ECONOMIA
22.10.2019 - 19:18
Ci sono cassandre e c’è chi rema contro, ma c’è anche chi ci crede ancora e continua a lavorare per far arrivare la Zes in Polesine e a Marghera.
Fra questi i sindaci polesani, a partire da Leonardo Raito, che richiama i politici veneti alle proprie responsabilità, e Confindustria Venezia-Rovigo. Ed è proprio Gian Michele Gambato, vicepresidente degli industriali, che spiega: “La guardia va tenuta alta e dobbiamo credere fino in fondo alla possibilità di istituire la Zes in Veneto. Per questo continuiamo a chiedere al governo di mantenere gli impegni presi. E per questo continuiamo a collaborare con i parlamentari, e gli esponenti politici della nostra regione per far sì che sia pronto un emendamento per inserire nella legge di bilancio l’istituzione della Zes”.
Il percorso per la zona economica speciale resta tuttavia in salita, anche se Confindustria punta anche ad avere una sorta di piano B, una strada alternativa che, come aggiunge Gambato, “ci sarebbe anche la possibilità di inserire l’istituzione della Zes nel decreto Milleproroghe che probabilmente verrà definito entro la fine dell’anno. Certo i tempi sono stretti ma ci si deve credere”.
Nei giorni scorsi però sono emerse criticità di tipo procedurale “che secondo noi - continua Gambato - sono insussistenti. Non c’è da concordare alcun passaggio con la Ue, non c’è alcuna legge da cambiare. L’Europa ha già definito le aree che possono ospitare le zone speciali, e fra queste anche Marghera e il Polesine. Sono atti Ue, che secondo noi sono chiari. In ogni caso a breve Confindustria invierà al ministero questa posizione corredata di pareri e chiarimenti interpretativi. Anche perché questo tipo di percorso era stato individuato con il ministero er il Sud e l’allora ministro Lezzi. Furono i funzionari del ministero a definire la programmazione in relazione alla legge di bilancio. Non vedo perché quella impostazione non dovrebbe più essere valida”.
Da Gambato, invece, nessun commento alle sparate del consigliere regionale Patrizia Bartelle che aveva accusato gli industriali di prediligere l’area di Marghera a quella del Polesine. Anche perché il piano industriale messo a punto da Confindustria per la Zes è sul sito web dell’associazione industriali, facilmente consultabile. E fino ad ora non messo in discussione da nessuno, di nessuna parte politica. Sulla Zes sperano ancora i sindaci del Polesine, che da tempo sostengono questo strumento per il rilancio occupazionale e produttivo del territorio.
Leonardo Raito, sindaco di Polesella, richiama tutti i politici alle proprie responsabilità, sottolineando che un fallimento sarebbe la vergogna di tutti. E rimarca che “stiamo lavorando a un emendamento da inserire nella finanziaria, che è l’ultima speranza per l’istituzione della zona economica speciale. Abbiamo sollecitato i parlamentari veneti e i nostri sottosegretari. Lavoriamo con persone che, in passato, hanno dimostrato sempre di sostenere il percorso della Zes dei comuni polesani e di Marghera, e ci aspettiamo gesti conseguenti. Rimangiarsi la parola sarebbe imperdonabile e la politica nazionale andrebbe condannata tutta di fronte a un immobilismo e a una sottovalutazione dei problemi del territorio della provincia di Rovigo".
Sulla "Voce" di mercoledì 23 ottobre l'articolo completo.
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