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Parco del Delta

Gasparini: “Parco, Ferrari da mettere in pista”

Parlano il nuovo presidente del Parco, Moreno Gasparini, e l'ex commissario Mauro Giovanni Viti

Gasparini: “Parco, Ferrari da mettere in pista”

“Sono contento, perché sentire la fiducia dà soddisfazione, ma c’è tanto lavoro da fare, soprattutto concertare un progetto comune per portare beneficio a tutto il Delta e al suo tessuto sociale”. Buoni propositi, e un pizzico di orgoglio, per Moreno Gasparini, sindaco di Loreo, appena nominato presidente dell’Ente Parco del Delta del Po Veneto. “Fa ancora più piacere perché è una nomina arrivata dall’alto - prosegue il neo-presidente - me l’avevano chiesto, ma non tanto tempo fa. E l’ho saputo un po’ prima del comunicato diramato ai quotidiani. E’ chiaro che me l’aspettavo, ma ribadisco che è una decisione evidentemente maturata negli ultimi giorni”.

Gasparini, che è al secondo mandato consecutivo come sindaco di Loreo, l’ha “spuntata” sui colleghi Maura Veronese di Porto Viro e Roberto Pizzoli di Porto Tolle. “Bisognerà ragionare sul Parco del Delta non più sui vincoli ma sulle opportunità che può garantire - riprende Gasparini - se ne avessimo parlato trent’anni fa, non ci sarebbe stata questa consapevolezza. Con il Parco riusciremo a mettere un altro po’ di benzina nel motore del nostro territorio: dal turismo ecosostenible alla mobilità lenta, dal cicloturismo alle oasi naturali”. Gaparini ribadisce, sempre usando una metafora motoristica, che “le zone incontaminate del Delta sono le nostre Ferrari, bisogna solo metterle in pista”. “E’ quello che cercano sempre di più i turisti, luoghi più incontaminati, naturalistici - ribadisce Gasparini - ma che siano attrezzati per questo nuovo turismo. E’ quello che sto cercando di adottare a Loreo in questi anni, rifacendo il lifting al Comune: siamo l’amministrazione comunale che ha ottenuto l’accesso a più bandi europei. Ragionando in questo modo, il Parco diventa un sistema dinamico ed esponenziale per tutti i comuni che vi insistono”.

“Lascio un parco in salute dal punto di vista amministrativo e con diversi progetti in cantiere”. Mauro Giovanni Viti, commissario uscente del Parco del Delta del Po Veneto, nominato nel 2015, è soddisfatto del lavoro svolto in questi anni.
“E oggi è arrivata anche la conferma dell’approvazione di due progetti dal programma Life della Commssione europea - fa sapere Viti - a dimostrazione che in questi anni l’apertura verso i progetti europei, e di collaborazione Italia-Croazia, gode di una certa considerazione”. Viti ripercorre le vicende del Parco negli ultimi anni. “Nel 2015, appena sono stato nominato, è diventato riserva biosfera Mab Unesco - ricorda - un riconoscimento che ha aiutato il suo sviluppo e gli ha dato grande credibilità nazionale e internazionale”.

Viti interviene quindi sul futuro del Parco. “Per quanto riguarda la nuova governance, il fatto che la legge regionale dia un ruolo importante al Veneto, chi oggi governerà il parco avrà nella Regione un partner importante ma col quale si dovrà confrontare in maniera stretta” la sua riflessione. “Il Veneto ha voluto un ruolo più importante, visto che in passato aveva lasciato troppa mano libera ai territori - prosegue Viti - e in una logica di ristrettezze, visti poi i mancati trasferimenti di risorse dallo Stato, è evidente che serve oculatezza nella gestone delle risorse, che vengano spese in progetti che rispettino la mission del parco, ovvero la valorizzazione del territorio per le sue bellezze naturalistiche”. “Ma non deve essere una conservazione mera del territorio - sottolinea l’ex commissario - bisogna valorizzarlo ricordando che è così perché ci lavora l’uomo, quindi l’attenzione per l’ambiente deve essere funzionale al suo sviluppo e al suo mantenimento”.

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