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LA STORIA

Tubo rotto da mesi, “aiutatemi”

“Da luglio costretta a lavarmi fuori o in cucina. Ho paura che possa succedere qualcosa”

Tubo rotto da mesi, “aiutatemi”

 Da quattro mesi con il tubo dell’acqua rotto. E nonostante questo, l’affitto è aumentato, fin quasi a quadruplicare. “Non so a chi chiedere aiuto, ho paura”. E’ il grido d’allarme di un’anziana, Marianna Bilotta, 86 anni, che abita in una casa dell’Ater in via Mazzini, a Porto Viro.

Lì, Marianna ci vive dal 1963. Originaria di Catanzaro, si è sposata - il 31 dicembre 1962 - con un portovirese, conosciuto in Svizzera, dove entrambi erano emigrati. Vedova da sette anni, Marianna ora è in pensione e vive sola. Di tre figli, due vivono in città, il terzo a Marostica.

La sua odissea è iniziata ai primi di luglio, quando - racconta - “si è rotto il tubo interno del bagno, e l’acqua ha invaso sia il bagno che la camera da letto. Mi sono fatta aiutare da mia figlia e da una vicina di casa, abbiamo avvisato l’Ater del problema, e ci hanno detto che avrebbero mandato un tecnico e un idraulico, i quali hanno effettivamente verificato che il tubo era rotto. Hanno detto che sarebbero tornati per aggiustare il guasto, ma a quattro mesi di distanza non abbiamo ancora visto nessuno”.

Il tecnico incaricato, di una ditta di Castelmassa, avrebbe dovuto intervenire “tra il 16 e il 18 settembre. E invece niente”, dice ancora l’anziana. Dieci giorni fa, l’azienda “ci ha poi comunicato che non lavorano più per Ater. A questo punto, non sappiamo più cosa pensare. E dall’Ater non riesco ad avere risposte”.

Sulla "Voce" di giovedì 24 ottobre l'articolo completo.

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