VOCE
REDDITO DI CITTADINANZA
28.10.2019 - 19:22
In Polesine lo stop alla misura potrebbe riguardare 200 persone su oltre 2mila beneficiari
In Polesine, secondo gli ultimi dati Istat disponibili, a beneficiare del reddito, o pensione, di cittadinanza, sono state 2.120 persone, mentre le domande respinte o cancellate sono state 1.318. Oltre 2mila persone, quindi, hanno percepito un sussidio economico pur non avendo fatto nulla, e non dovendo nemmeno attivarsi per accettare o cercare una occupazione, in quando l’opera dei navigator e dei Centri per l’impiego, almeno su questo fronte, è ancora zoppicante.
Ieri è stata diffusa la notizia della revoca del sussidio a circa 100mila nuclei familiari in tutta Italia. Il motivo? Mancata presentazione delle integrazioni richieste, circa lo stato della fedina penale e che non vi sia in essere un rapporto di lavoro in nero o d’altro tipo. Insomma migliaia e migliaia di furbetti del reddito che ora sono stati “bocciati”. Negli ultimi mesi, sono stati scoperti diversi casi in cui i beneficiari si sono rivelati falsi poveri.
Dal prossimo mese, quindi, circa 100mila famiglie non riceveranno più il reddito di cittadinanza. La motivazione che si trova dietro alla sospensione del sussidio è la mancata integrazione delle domande di richiesta del reddito presentate a marzo, e questa mancanza da parte dei cittadini potrebbe far risparmiare allo Stato circa 2 miliardi di euro. In base agli ultimi dati gli italiani che hanno percepito il reddito di cittadinanza sono stati 982mila. Emerge così che il 10% circa di questi beneficiari sarebbe un furbetto del reddito. Se la stessa proporzione evidenziata a livello nazionale si riproponesse anche a livello locale significa che in Polesine la revoca potrebbe toccare circa 200 persone.
Le dichiarazioni da integrare erano principalmente 2: la prima doveva confermare di non aver subito condanne negli ultimi 10 anni, mentre con la seconda si dimostrava che i disoccupati del nucleo familiare non si erano licenziati autonomamente. Se, invece, i richiedenti sono extracomunitari devono presentare un’apposita documentazione delle autorità competenti del loro Paese di origine, tradurla e successivamente farla bollare.
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