VOCE
FEMMINICIDIO DI ADRIA
28.10.2019 - 19:37
Scatta l’accertamento per il 28enne accusato di avere strangolato la giovane di 23 anni
Una visita psichiatrica a 360° gradi, per tratteggiare nella maniera più ampia e dettagliata possibile la personalità di Roberto Lo Coco, 28 anni, il giovane originario di Palermo ma residente ad Adria che si trova in carcere a Verona, con la pesantissima accusa di omicidio premeditato. Avrebbe strangolato e ucciso la moglie Giulia Lazzari, 23 anni, con la quale viveva in via Chieppara, assieme alla loro bimba, di appena quattro anni.
L’aggressione sarebbe scattata verso le 17 dell’8 ottobre scorso. La giovane avrebbe riportato gravissime lesioni. Ricoverata in ospedale a Rovigo, in Terapia intensiva, non ha più ripreso conoscenza, spegnendosi il 17 ottobre. Per lei, ad Adria, si sono tenute una fiaccolata, con 3mila partecipanti, e, sabato scorso, i funerali.
Lo Coco, che avrebbe ammesso, per quanto parzialmente e in maniera confusa i fatti, inizialmente era detenuto in carcere a Rovigo. A seguito del clamore e dello sdegno suscitato dal femminicidio che gli viene contestato, però, si è ritenuto consigliabile, per la sua sicurezza, il trasferimento nel carcere di Verona.
Ora, la decisione del giudice per le indagini preliminari, appunto, di procedere a quello che viene definito un incidente probatorio. Ossia, una verifica alla quale, oltre all’esperto del giudice, potranno prendere parte quelli di tutte le parti coinvolte: la Procura, nella persona del sostituto procuratore Sabrina Duò; la difesa di Lo Coco, affidata all’avvocato Anna Osti di Rovigo; la famiglia di Giulia, parte offesa nella vicenda, tutelata, in questo difficilissimo momento, dall’avvocato Enrica Fabbri di Bergantino. Ognuna delle parti potrà, il prossimo 13 novembre, nominare un proprio consulente.
Lo scopo dell’approfondimento sarà quello di esaminare il giovane sotto accusa per l’omicidio, per delineare la sua personalità e capire se sia possibile ipotizzare incapacità di intendere e di volere, estese o limitate al momento dell’aggressione, o anche problemi nella sua capacità di partecipare al processo con cognizione di causa.
Intanto, proseguono le indagini, che paiono alle battute finali. Gli investigatori del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Adria, infatti, su delega della Procura, hanno terminato di sentire anche amici e conoscenti di Giulia e Lo Coco. Lo scopo di questo accertamento sarà capire se vi possano essere state avvisaglie della tragedia poi divampata all’improvviso. Se Giulia avesse confessato problemi o difficoltà a qualcuno, o se episodi di questo tipo sarebbero venuti comunque a conoscenza di qualche amico o familiare.
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