VOCE
IL CASO
30.10.2019 - 19:11
Non c’è più il paninaro, solo due distributori di snack: clamorosa protesta al polo tecnico
Ammutinamento degli studenti del polo tecnico e nell’ex ragioneria di via Dante Alighieri arriva la Polizia. E’ successo ieri mattina poco dopo le 10.30 al termine dell’intervallo. Al suono della campanella per rientrare in aula, gli studenti di tutte le classi sono rimasti nei corridoi. Hanno chiesto di parlare con il dirigente scolastico Armando Tivelli, che tuttavia non si è fatto vedere. Anzi, Tivelli ha chiamato la polizia adducendo motivi di sicurezza. In pochi minuti sono arrivati gli agenti che in qualche modo hanno mediato la situazione. Hanno parlato con gli studenti per capire il motivo della protesta, poi hanno spiegato loro che non si poteva restare così, convincendoli in breve tempo a rientrare. Nel frattempo il preside ha accettato di riceve i rappresentanti di ogni classe. La situazione è stata tranquilla, ma ferma da parte degli studenti. Non si sono registrati atti di violenza, né scontri verbali: protesta pienamente pacifica. Nel giro di un’ora, tutti gli allievi sono rientrati nelle proprie classi.
La protesta parte da lontano, dall’inizio dell’anno scolastico. Nell’ex ragioneria non c’è più il servizio dell’operatore ambulante, il mitico paninaro, che tutte le mattine arriva, si piazza in uno o più angoli della scuola e distribuisce panini e altre merendine. Il servizio è stato interrotto nella primavera scorsa a seguito di un’ispezione dell’ispettorato del lavoro, che avrebbe riscontrato alcune irregolarità da parte della ditta che forniva il servizio, sanzionando pesantemente la ditta stessa. All’avvio dell’anno scolastico in corso, il preside ha preferito rinunciare al servizio nonostante diverse ditte si siano offerte. Così per gli studenti le soluzioni per fare merenda sono due: o portarsi qualcosa da casa, o servirsi ai distributori automatici. Ma una scuola con circa 500 studenti e circa un centinaio di docenti si trova con due sole macchinette che forniscono bibite e merendine e altri prodotti alimentari snack, oltretutto entrambe al piano terra. Immaginabili le code, gli spintoni e qualche piccola rissa nei pochi minuti dell’intervallo per strappare qualcosa per primi. E’ evidente che in questa situazione di assalto ai distributori diversi prodotti si esauriscono facilmente. Spesso i ragazzi non trovano quello che desiderano da mangiare o bere, a volte sono costretti a rinunciare. Così giorno dopo giorno la pazienza dei ragazzi è finita e circa un mese fa hanno deciso di scrivere una lettera al dirigente scolastico. Ma da Tivelli nessuna risposta. E’ passato un giorno, due, tre quattro, una settimana e un mese senza che dal preside arrivasse un cenno di attenzione verso il problema sollevato dai ragazzi. Fino al punto che ieri mattina hanno messo in pratica uno sciopero bianco con l’arrivo della polizia che certamente non fa onore alla scuola. Come sua consuetudine, il preside non risponde al telefono. Da quanto si apprende da qualche testimonianza dei ragazzi, durante l’incontro il preside sarebbe apparso comprensivo con le richieste degli studenti, pur non approvando il metodo della protesta. Nell’incontro i ragazzi hanno posto tre questioni: il ritorno del paninaro, un distributore automatico al primo piano e l’intervallo più lungo di cinque minuti.
Tivelli ha risposto che in base a una sentenza del consiglio di stato non è più possibile introdurre cibo non confezionato all'interno della scuola. Per quanto riguarda il distributore c'è un contratto in corso e non si può imporre cose diverse alla ditta rispetto a quanto previsto, al rinnovo dell’appalto verrà richiesta l’installazione di una macchinetta in più. La modifica dell’orario dell’intervallo richiede una modifica del Piano triennale dell’offerta formativa che non si può modificare facilmente, pertanto sarà diramata una circolare nella quale si tollera qualche minuto di ritardo dopo il suono della campanella che chiude la ricreazione. E così, almeno per il momento, è tornata la pace.
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