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La previsione

Quando Rovigo sarà in fondo al mare

Allarme lanciato per l’innalzamento degli oceani. L’acqua cancellerà anche Venezia

Quando Rovigo sarà in fondo al mare

Ve l’immaginate il Corso del Popolo, e le due piazze principali di Rovigo interamente sommerse dal mare? E i sommozzatori di qualche spedizione di recupero immergersi nel mare per raggiungere le torri di Rovigo e recuperare qualche reperto del passato, cioè dei nostri giorni? E perché no, magari una regata velica qualche decina di metri sopra quel che resta della Rotonda e del municipio di piazza Vittorio Emanuele? Non siamo parlando di qualche disaster movie (film del genere catastrofico) e nemmeno di qualche storia di fantascienza, ma dello scenario apocalittico descritto dalla rivista scientifica “nature”. Uno scenario nemmeno troppo lontano da noi, perché si parla di una trentina di anni. Secondo quanto pubblicato dalla rivista i cambiamenti climatici porteranno, entro il 2050, all’innalzamento del livello dei mari, cosa per cui saranno sommerse parecchie città della Pianura Padana, fra cui anche Rovigo. Non solo il delta, quindi, in questa visione apocalittica del futuro, diventerò un abisso marino, cosa già anticipata e rilanciata negli scorsi anni, ma anche l’intero Polesine, e parte del Veneto, quindi, diventeranno territorio di pesca d’altura.

Non solo Italia, però a rischio di essere spazzata via, come molte città americane nel celebre film “Deep impact”, perché nel 2050, saranno a rischio le case di 300 milioni di persone di ogni angolo del pianeta. Finiranno sommerse dagli oceani, comprese quelle degli abitanti di numerose città italiane, come Venezia, Rovigo e Jesolo. La previsione arriva da un recente studio, del centro di ricerca no profit statunitense Climate Central.

Secondo questa visione lo scenario più difficile sarà però in Asia, dov’è presente il 70% degli insediamenti umani più a rischio. In base a questo studio, pubblicato sulla rivista Nature, gli oceani dovrebbero salire di 10 centimetri entro il 2100 se i ghiacciai continueranno a sciogliersi a questo ritmo.

Le conseguenze di un aumento di soli 10 centimetri del livello del mare potrebbero risultare catastrofiche. Basti pensare che un miliardo di persone in tutto il pianeta vive a meno di 10 metri sul livello del mare. Ben 250 milioni di persone vivono a meno di un metro sopra il livello del mare.

Ma attenzione perché ci sono ipotesi persino peggiori. Un ‘Intergovernmental Panel on Climate Change’ patrocinato dall’Onu ha infatti stabilito che gli oceani saliranno di un metro entro il 2100 se l’inquinamento non si dovesse in qualche modo arrestare. Fra le zone d’Europa più vulnerabili ci sono Amsterdam, Anversa, Gent, Londra, con 3 milioni e mezzo di persone a rischio. E per l’Italia Venezia, Rovigo, Jesolo, Caorle, verranno ricoperte dall’Adriatico che potrebbe arrivare addirittura a lambire Padova e Treviso. I risultati di questo rapporto, anche se adesso potranno sollevare qualche obiezione e commento disincantato, dovrebbero allarmare, visto che peggiora le stime sulle persone a rischio nel mondo. Secondo dati precedenti Nasa, erano a rischio ‘solo’ 80 milioni di persone. Sembra una tragedia annunciata, anche se ad onor del vero non tutti gli studi pessimistici degli scorsi decenni si sono realizzati. E questa di una prossima “immersione” di gran parte dell’Italia, Polesine compreso, sembra piuttosto azzardata. Su una cosa però ci sentiamo di scommettere: anche in caso di un devastante arrivo di mari e oceani, il chiosco di piazza Merlin continuerà a rimanere al suo posto.

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