Il sorriso di Maria al bar

La piccola Gaia, di soli due anni, quando arriva in piazza Garibaldi insieme a mamma Jenny e papà Pierluigi, con i nonni Carla e Giovanni, alza subito il ditino per indicare il bar all’angolo con il corso e chiama “Maria”.

E così la sosta all’Amma caffè&Lounge è obbligata per la colazione con cappuccino e brioche, oppure uno spuntino con tramezzino, patatine e Coca&Cola.

Maria accoglie tutti con il suo inesauribile e affascinante sorriso. Da quattro anni gestisce il locale, uno dei più storici della città, da 15 anni è in Italia dopo aver lasciato la Romania e il proprio paese Targu-Jiu. Ma del paese natale si è tenuta un “promemoria” quotidiano, perché Amma è il locale dove ha mosso i primi passi come barista prima di cercare fortuna nella città etrusca. “Siamo contenti - dice - non possiamo lamentarci, si potrebbe fare qualcosa di più. Siamo nella piazza principale, eppure ci sono lunghi momenti della giornata che sembra un deserto. Nonostante sia una splendida città, offre troppo poco per i giovani, costretti ad andarsene”.

Un suggerimento per vivacizzare Adria? “Prima di tutto servono eventi ma con un ritmo costante e coordinato; vengono organizzate belle iniziative, ma danno la sensazione dell’improvvisazione, non c’è un vero e proprio programma consolidato. Poi sarebbe necessaria un vera e propria fiera. Ripeto: sono tutte cose che dovrebbero essere programmate per tempo e diventare abitudinarie. Così si crea il giro, l’abitudine, la tradizione”.

Mentre Maria parla arriva al banco Simona per pagare il conto e accetta ben volentieri di lasciarsi immortalare con la barista perché “qui dentro non ci sono clienti, ma siamo amiche”. Un’altra amica è Antonella che prende due caffè da portare via e una foto in omaggio per i posteri. E la piccola Gaia osserva, prima appare intimorita poi sorride e fa ok.

Terrazza in piazza: quando la location è il locale.

Non è un vizioso giro di parole, ma il colpo di genio di Paolo Marani che ha saputo identificare il proprio bar con il luogo, quella piazza che è per eccellenza la piazza della città: piazza Garibaldi, un tempo piazza Castello come ancor oggi tanti la identificano.

E su questa piazza si affacciano la Cattedrale, il palazzo con la torre e l’orologio, da qui prende il via Strada Grànda, divenuto corso Vittorio Emanuele II.

Terrazza in piazza si inserisce in questo contesto urbanistico con la stessa eleganza con cui Trinità di Monti si affaccia su piazza di Spagna. Non a caso era uno dei luoghi preferiti di Arnaldo Cavallari, il maestro dei colpi di genio. Perché tra tanti pregi e difetti, il re dei rally e il padre della Ciabatta aveva l’accortezza di stare alla larga dalla mediocrità.

Invece qui, dal suo amico Paolo, si sentiva a casa perché soleva dire “amo stare con i number one”. E Terrazza in piazza è una sinfonia di eccellenze: dai cocktail, autentica specialità di Paolo, ai piatti gourmet, ultimo approdo di quell’iniziativa imprenditoriale nata ben 22 anni fa.

“Siamo nati e restiamo american bar con alcune originalità che non si toccano - sottolinea Paolo Marani - tuttavia abbiamo seguito l’evoluzione dei tempi, siamo andati incontro alle nuove esigenze, abbiamo risposto ad alcuni cambiamenti sociali e del lifestyle: così abbiamo aggiunto l’attività del ristorantino”.

E dalla cucina escono piatti raffinati e da leccarsi i baffi per una clientela dal palato fine. Non sarà un caso, allora, che sia di casa Leonardo Cisotto una vita da barman nei locali più famosi al mondo, l’ultimo, prima della pensione, è stato il Caffè Quadri in piazza San Marco a Venezia.

Il suo nome nella città etrusca, correva l’anno 1984, è legato al mitico Flirty, il bar che ha cambiato la storia dei bar di Adria, aprendo la strada a quelli che oggi sono comunemente chiamati pub, le mete dell’happy hour, i paradisi dello spritz.