VOCE
L’INCHIESTA
05.11.2019 - 20:20
Lisa Pellizzaro perse la vita a 31 anni il 1° gennaio del 2017
Era stato chiamato in causa, assieme a un funzionario, per le condizioni della strada
In aula, di fronte al giudice per le udienze preliminari, sono passati anche gli ultimi istanti di vita di Lisa Pellizzaro, 31 anni, catturati da una telecamera di sorveglianza: la sua Lancia Y che, nel percorrere via Malopera Nord, nel Comune di Badia Polesine, nella mattinata del primo giorno del 2017, perde gradualmente aderenza e controllo, comincia a sbandare. Da lì ad alcuni secondi, la vettura finirà nel canale, senza alcuna possibilità di scampo per la giovane, originaria di Ceneselli, da qualche tempo trasferitasi a Badia Polesine, che quella mattina stava tornando da una visita ai genitori.
Una tragedia che scosse profondamente le due comunità, colpite nel vivo dallo spegnersi di una giovane vita. Su quella tragedia, secondo i riscontri delle forze dell'ordine una fuoriuscita autonoma, la Procura, nella persona del sostituto Andrea Girlando, oggi a Padova, avviò una indagine che portò a fare finire indagati, con l'ipotesi di reato di omicidio colposo, Ivan Stocchi, 47 anni, all'epoca dei fatti responsabile del settore Lavori pubblici del Comune di Badia Polesine, e Giovanni Rossi, oggi sindaco di Badia e all'epoca dei fatti assessore ai Lavori pubblici.
All'attenzione della Procura, infatti, era finito in particolare lo stato dell'asfalto, che avrebbe potuto, secondo questa tesi, avere favorito l'incidente. Portando l’auto a superare il guard rail troppo facilmente.
Gli accertamenti, compresi quelli ulteriori disposti alla scorsa udienza dal giudice, però, hanno escluso responsabilità da parte dei due indagati. Gli appalti per la manutenzione delle strade comunali sono risultati, infatti, regolari, ben formulati e scrupolosi. E, inoltre, nell’ampia documentazione raccolta dalla polizia giudiziaria, non sono mai emerse segnalazioni relative a particolari problemi lungo quella strada.
Sulla base di tutti questi riscontri, il giudice ha ritenuto di prosciogliere i due indagati da tutte le accuse. Per loro, quindi, la vicenda si chiude senza alcuna conseguenza. Il giudice ha ritenuto non fosse sostenibile l’accusa ipotizzata a loro carico.
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