VOCE
TRIBUNALE
06.11.2019 - 20:13
Il Procuratore ha impugnato il proscioglimento per i trenta indagati per associazione eversiva
La Procura di Rovigo non ci sta. Era emerso già nei giorni seguenti al proscioglimento della trentina di indagati, in udienza preliminare a Rovigo, ora è ufficiale: la vicenda giudiziaria non è ancora finita. Si andrà di fronte alla Corte di Appello di Venezia, dopo l’impugnazione presentata dalla Procura di Rovigo, con la Cassazione che ha indicato come sede appropriata per la valutazione del ricorso, appunto, la corte lagunare. L’udienza non è ancora fissata.
Al centro di tutto, una vicenda che, all’epoca, aveva suscitato scalpore a livello nazionale, ma che, alla prova dei fatti, era stata molto ridimensionata. L’indagine era stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, che aveva diretto gli accertamenti dei carabinieri del Ros. Questo, prima che la Procura competente venisse in seguito indicata come quella di Rovigo.
Gli investigatori avevano lavorato all’esistenza di una associazione, nota come la “Alleanza”, che, attiva tra Veneto e Lombardia Orientale, avrebbe perseguito, secondo la tesi accusatoria, finalità eversive, ricercando la indipendenza di questi territori anche con metodi violenti. Due i gruppi di indagati: coloro che venivano accusati di essere gli organizzatori, fondatori e promotori del presunto gruppo eversivo, e coloro che, invece, sarebbero semplicemente stati aderenti e simpatizzanti.
Un terzo gruppo, l’unico per il quale si è andati a processo, è poi costituito da quanti, secondo la tesi accusatoria, avrebbero preso parte alla fabbricazione del cosiddetto “Tanko”, ossia una vecchia ruspa blindata e attrezzata, in un capannone di Casala Di Scodosia, con un rudimentale cannoncino, in grado di sparare biglie di ferro.
Proprio questo filone di indagine venne ritenuto quello in base al quale valutare la competenza territoriale, individuata poi in capo alla Procura di Rovigo. L’udienza preliminare sul caso si è tenuta lo scorso luglio, di fronte al giudice del tribunale di Rovigo, che ha disposto il proscioglimento per i due gruppi di indagati ai quali era contestata l’appartenenza alla Alleanza. Significa che il giudice non ha ritenuto che, a loro carico, vi fossero elementi che rendessero possibile sostenere, a dibattimento, l’ipotesi di reato a loro carico.
Era stato invece disposto il rinvio a giudizio di quanti avrebbero concorso alla creazione del “tanko”, equiparato, nel corso delle indagini, a un’arma da guerra. Il processo è, infatti, in corso in Tribunale a Rovigo. Già dopo il proscioglimento, era emersa, da parte della Procura, con chiarezza la volontà di impugnare il proscioglimento degli indagati, una trentina in tutto.
Ora, la Cassazione ha indicato la Corte di Appello come organo giudicante che dovrà valutare la fondatezza delle argomentazioni della procura cittadina. L’udienza, al momento, come detto non è ancora stata fissata, ma l’indicazione della data dovrebbe arrivare a breve.
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