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Il caso

Meningite, l’Ulss: “Falsi allarmismi”

“Necessaria per le fasce di età inferiori ai 5 anni, consigliata per gli adolescenti. Ma qui zero casi”

Meningite, l’Ulss: “Falsi allarmismi”

“Necessaria per le fasce di età inferiori ai 5 anni, consigliata per gli adolescenti. Ma non zero casi”

La corsa alla vaccinazione da antimeningococco B si ferma, a Rovigo, una volta arrivati al Centro unico di prenotazioni. Gente disposta a pagare, per l’incolumità dei propri figli, anche 50 euro a dose (i richiami sono due), ma costretta ad attendere due anni.

Ma dalla sua l’Ulss 5 ha i numeri: “I dati epidemiologici - spiega l’azienda sanitaria polesana in una nota - dicono che nella nostra azienda dal 2007 ad oggi abbiamo avuto: 5 casi di meningite meningogococcica, nessuno da meningococco B”.

Le vaccinazioni anti Meningite B somministrate negli ultimi anni sono state comunque migliaia e in aumento negli anni: nel 2016 erano 4.258, nel 2017, 6.410, nel 2018 5.048 e nel 2019, 5.674. Nei soggetti minori di due anni, sono state da 3mila a oltre 4mila in questi anni.

Ma il dipartimento di Igiene e Sanità dell’Ulss 5 ci tiene a non creare allarmismi e spiega: “La vaccinazione anti-meningite B è fortemente raccomandata, ma non obbligatoria, nei primi due anni di vita. E’ comunque un livello essenziale di assistenza per tutti i nuovi nati in base ai Lea (livelli essenziali di assistenza) A definiti con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12\01\2017. Questo significa che ogni Ulss deve offrire gratuitamente , ad ogni nuovo nato, questa vaccinazione. Questa raccomandazione trova la sua validazione scientifica nel fatto che la meningite B colpisce soprattutto nel primo anno di vita”.

I dati epidemiologici della regione Veneto, dal 2007 al 2018, confermano cio’; infatti, nell’arco di 12 anni, ci sono stati 48 casi di meningite B in Veneto, tutti in minori di 6 anni.

Già, solo che ci sono dati scientifici che assicurano che l'incidenza è maggiore nella fascia di età 0-4 anni e in particolare nel primo anno di vita, ma si mantiene poi elevata fino alla fascia 15-24 anni e diminuisce dai 25 anni in su. La trasmissione del batterio avviene, infatti, per via aerea attraverso colpi di tosse, saliva e muco, diffondendosi maggiormente nei luoghi chiusi e affollati.

L’Ulss 5 ha avviato l’offerta gratuita della vaccinazione nel 2015, con i nati di quell’anno. L’adesione alla proposta vaccinale è andata consolidandosi con una copertura vaccinale sempre maggiore, tant’è che per i nati del 2018, si aggira sul 93%, ossia su 100 bambini, 93 vengono vaccinati. Ma fuori da questa fascia di età? “Sopra la fascia dei 5 anni - ribadisce l’Ulss - la vaccinazione non costituisce un Lea e lo stesso Piano Nazionale della Prevenzione 2017\19 non la raccomanda”.

Il servizio completo oggi 7 dicembre, sulla Voce di Rovigo

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