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IL CASO
07.12.2019 - 21:47
Luigi Ingegneri
ADRIA - Il verbo salviniano “prima gli italiani” sembra aver fatto breccia anche nel cuore di Barbierato e civica compagnia che governano la città etrusca diventando “Prima gli adriesi”. Il primo assaggio si è avuto con la scuola media di Bottrighe, per la quale Barbierato va avanti senza curarsi dei vicini. Il secondo si è registrato l’altro giorno in sede del Distretto 2 dell’azienda sanitaria polesana che riunisce i sindaci dell’ex Ulss 19. In quella sede è stata bocciata la proposta avanzata dal sindaco di Papozze Pierluigi Mosca, portata avanti da due anni, di consentire alla sua Casa di riposo di far passare 24 posti da bassa a media intensità di assistenza, allargando pertanto il proprio bacino di utenza, vista l’evoluzione della domanda socio-assistenziale della popolazione anziana. A favore di Papozze si sono espressi Porto Viro e Rosolina, contrari Adria, Ariano, Corbola, Loreo e Taglio di Po; Porto Tolle si è astenuta mentre Pettorazza era assente. “Accetto la sconfitta – afferma con grande signorilità Mosca – è un voto democratico che rispetto”. Ma si toglie un sassolino: “Non è stato fatto un servizio al nostro territorio, soprattutto alle persone anziane”. Adria e Corbola sono direttamente interessate perché le rispettive strutture ospitano persone a media intensità di assistenza, quindi hanno voluto sbarrare la strada ad altri “concorrenti”. Una scelta che non piace al capogruppo Pd a Palazzo Tassoni che nell’ultimo consiglio comunale aveva richiamato l’attenzione di Barbierato, ma quest’ultimo ha fatto orecchi da mercante. “Aver bocciato questa proposta – tuona Sandro Gino Spinello – è stato un atteggiamento di miope egoismo. Innanzitutto si va a penalizzare una struttura pubblica, quando da più parti, Adria in primis, dice di voler potenziare il servizio pubblico. E’ una decisione che toglie la possibilità ai nostri anziani di avere una struttura vicina qualora non ci siano posti ad Adria, una struttura a pochi chilometri, diversamente dovranno rivolgersi a strutture più lontane creando disagio agli stessi anziani e ai familiari”.
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