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MUSEO DELLA CATTEDRALE

Fai e Leo club sono senza parole: un patrimonio immenso

Sorpresi per l’immenso patrimonio culturale, molto apprezzata la cura e organizzazione

Fai e Leo club sono senza parole: un patrimonio immenso

Sorpresi per l’immenso patrimonio culturale, molto apprezzata la cura e organizzazione

Sorpresa, interesse e incredulità: questi i sentimenti espressi dal numeroso gruppo del Fai e Leo club che hanno visitato il museo della Cattedrale e la chiesa. Sorpresa perché non si aspettavano una storia così radicata nei secoli; interesse per la ricchezza del patrimonio culturale e religioso; incredulità per un’organizzazione e cura eccellenti. A fare gli onori di casa Aldo Rondina direttore del museo, quindi Edoardo Zambon responsabile del servizio accoglienza, insieme alle guide e collaboratori Niccolò Paganin e Lucio Moretti.

I visitatori sono stati accompagnati lungo il percorso museale partendo dalla sacrestia capitolare, arredata dagli armadi e dal dossale in legno di noce intagliati da Giacomo Piazzetta tra il 1687 e il 1691 e recentemente restaurati. In chiesa hanno ammirato il famoso bassorilievo mariano della Theotókos, icona bianco marmorea protobizantina, una delle tracce più antiche dell’arte cristiana nell’Alta Italia. Quindi la visita alla piccola abside con affreschi dedicati agli apostoli, attribuita a parte dell’edificio della seconda Cattedrale nel secolo X, oggi cripta in San Giovanni.

Sono entrati poi nel museo vero e proprio, apprezzando le diverse sezioni che valorizzano in chiave moderna e multimediale i tantissimi tesori del patrimonio di beni culturali ed ecclesiastici della Cattedrale: la parte dedicata alle origini del cristianesimo e i preziosi volumi dell’archivio capitolare, la quadreria, il “Tesoro della Cattedrale”, il Crocifisso detto di Lepanto e la ricostruzione della pala d’altare in cotto realizzata attorno al 1440 da Michele da Firenze. Soddisfazione viene da Daniel Fusaro, capo delegazione Fai di Rovigo.

“E’ stata una visita molto apprezzata – commenta - la cura con cui il museo viene custodito e spiegato ai visitatori da parte dei volontari è da ammirare: è un vanto per Adria avere un luogo così particolare e suggestivo da valorizzare e continuare a far conoscere, torneremo sicuramente non appena sarà pronta la seconda ala del museo.

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