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Serd: 700 in cura, metà eroinomani

Il direttore Mazzo: “E’ tornata, con l’illusione che possa essere solo fumata, ma non è così”

Serd: 700 in cura, metà eroinomani

Marcello Mazzo, direttore del Serd polesano

Il direttore Mazzo: “L'eroina è tornata, con l’illusione che possa essere solo fumata, ma non è così”

Nelle tre sedi del Serd di Rovigo, Badia Polesine e Taglio di Po, l’Ulss 5 polesana ha in cura ben 700 tossicodipendenti. Si tratta della punta dell’iceberg, di un problema, quello del consumo di droghe, che non conosce tregua. Anzi, che negli tempi ha avuto un nuovo picco. C’è stato un periodo in cui, ad esempio, si pensava che l’eroina fosse tramontata, e invece il “buco” è tornato prepotentemente. “Nelle nostre sedi oltre la metà degli utenti è dipendente dall’eroina - spiega il direttore del servizio Marcello Mazzo - In genere approdano al Serd come ultima spiaggia, perché inviati da altri enti, o dalle stesse famiglie disperate”.

“Ci sono persone che seguiamo da anni, mentre un 20% sono nuovi casi - continua l’esperto - Sono in trattamento anche persone che sono dipendenti da cocaina e cannabis. E’ certo che negli ultimi anni, tuttavia, abbiamo registrato un nuovo aumento di persone con problemi di dipendenza da eroina”.

Sono giovani, anche 18-20enni, che sono caduti nel baratro della droga pesante perché indotti dal fatto che oramai l’eroina si assume fumandola o per inalazione. “Negli anni Novanta - precisa Mazzo - avevamo assistito a un calo, era passata di moda, perché associata al buco e alle malattie trasmissibili tramite il sangue. Ora purtroppo è tornata prepotentemente. I narcotrafficanti ne mandano tanta. Vorrei sottolineare che inizialmente viene inalata o fumata, ma questo vale per i primi periodi, perché l’eroina dà dipendenza in tempi molto brevi e nel giro di qualche mese il soggetto è costretto a iniettarla per avere lo stesso effetto di ‘sballo’”.

Da questo punto di vista l’eroina è estremamente pericolosa: “E’ la più pericolosa. Se qualcuno vi racconta che è facile e se ne esce - si rivolge direttamente ai giovani il dottore - vi sta ingannando. Quello che passa purtroppo è la ridotta consapevolezza rispetto al rischio eroina, che invece è terribile”.

L'invervista completa è sulla Voce di Rovigo di oggi 11 dicembre

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