Cerca

VILLADOSE

Chiodi micidiali sull'asfalto. Incubo continuo dal 2013

Ancora vandalismi e ancora danni alle auto in via Serafino Zennaro. I primi casi sono del 2013

85661

I chiodi conficcati nelle gomme a Villadose

Ancora vandalismi e ancora danni alle auto in via Serafino Zennaro. I primi casi sono del 2013

Ci risiamo. L’incubo ricomincia. Ammesso che sia mai finito. Perché, se è vero che in questo incredibile caso di vandalismo ci sono stati lunghi periodi in cui il folle che tiene in scacco una città è rimasto, per così dire “dormiente”, lo è altrettanto che un vero e proprio sospiro di sollievo non c’è mai stato. A oggi, dopo sei anni, non si è ancora capito chi sia e, soprattutto, perché lo faccia. Ammesso che esista, un perché.

Sabato sera si è assistito a un’altra “semina” di chiodi a quattro, o cinque, a seconda dei casi, punte, seminati sull’asfalto di via Serafino Zennaro, la strada che conduce al Palasport e alla discarica di Villadose. Un percorso di importanza non secondaria, per chi abita in zona, ma che in molti hanno imparato a evitare. A proprie spese, ossia riportando danni ai pneumatici.

Le prime segnalazioni di questo allarmante fenomeno risalgono al 2013. Dell’episodio si è occupata la polizia locale, ma anche i carabinieri hanno condotto tutte le indagini del caso. Ci sono stati sospettati e controllati, ma non è stato possibile individuare un responsabile. Le “cambre” - così si chiamano questi ordigni - vengono fabbricate in maniera artigianale, con chiodi. E, in una zona di campagna, dove tutti sono piuttosto abili nel fai da te e nei lavori artigianali in genere, avere chiodi, anche in quantitativo considerevole, così come altri attrezzi, non può certo apparire un reato.

Così, ormai da sei anni, periodicamente, si assiste a un ripetersi del copione. Il vandalo torna a colpire, qualche automobilista incappa nella sua semina, riportando danni ai copertoni e dovendo ricorrere ai servigi del gommista. Per ora, non si vede la fine di questa serie di vandalismi. Una realtà difficile, ma con la quale i residenti hanno ormai imparato a convivere. Sperando che, prima o poi, arrivi una fine. E una spiegazione.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400