Lega senza Nord, “verso il futuro”

“Non cancelliamo la nostra storia, le nostre origini e i nostri territori, ma guardiamo al futuro”. Così Cristiano Corazzari commenta il congresso straordinario della Lega che ieri si è celebrato a Milano. Un congresso nel quale è stato modificato lo statuto e nel quale è stato dato il via al partito Lega, senza la parola nord, ma con la specificazione “Salvini premier” (Lsp). Senza però cancellare il partito della Lega Nord. “In pratica - spiega Corazzari di ritorno da Milano - ora ci sono due partiti ma uniti dallo stesso progetto. I militanti potranno far parte di entrambi. Quel che conta è che non abbiamo cancellato la nostra storia, non abbiamo rinnegato nulla. Ma siamo proiettati verso il futuro, verso con progetti e programmi nazionali. Il pilastro dell’autonomia regionale resta”.

L’assessore regionale del Veneto aggiunge che “ora quanto successo a Milano sarà calato a livello territoriale, non ci saranno cambi di vertici organismi, ma la fase congressuale sarà incardinata anche nei vari territori e quindi anche in Polesine”.

Il congresso lampo della Lega Nord ha approvato per alzata di mano, all’unanimità, il nuovo statuto, facendo prendere corpo così la strada tracciata da Matteo Salvini. Passa la linea sovranista, Umberto Bossi resta presidente federale a vita e garante dell’unità, ma di fatto con poteri più limitati. Inoltre è previsto l’arrivo di un ‘commissario Federale con pieni poteri’ in caso di dimissioni del segretario, che non vengono più gestite dal presidente.

Ecco le principali novità dello statuto, al vaglio dei 500 delegati. Tra le novità, quelle sul simbolo, che resta Alberto Da Giussano, secondo l’iconografia tradizionale dei lumbard, ma che sarà possibile vedere in cima alle liste di altre formazioni, a cominciare dal partito di Salvini, la Lega per Salvini premier. Un simbolo storico che potrà essere concesso “ai fini elettorali, in tutto o in parte, alle nazioni regolarmente costituite ai sensi del presente Statuto, nonché ad altri movimenti politici le cui affinità con gli obiettivi di Lega Nord sono rimesse alla valutazione del consiglio federale”. Vale a dire che anche Lsp potrà adottare in toto Alberto Da Giussano, con la scritta 'Padanià e 'Lega Nord’, modificando quello attuale che è costituito da un rettangolo di colore blu in cui campeggia la scritta 'Lega per Salvini Premier' in bianco, circondata da una sottile cornice sempre di colore bianco. E ancora: dimezzato l’organigramma del partito. Il nuovo statuto prevede ora solo il congresso federale, il consiglio federale, il presidente federale; il segretario federale; il comitato amministrativo federale; il comitato disciplinare e di garanzia.

I militanti della Lega Nord non saranno più tenuti a versare le quote associative alle sezioni territoriali. ‘Il socio - si legge nel nuovo articolo 27 - all’atto dell’iscrizione deve versare l’eventuale quota associativa fissata dal consiglio federale’. Nel vecchio statuto invece era previsto che ‘l'associato all’atto dell’iscrizione, e successivamente ogni anno, deve versare alla sezione territorialmente competente la quota associativa’.