VOCE
IL BANDO
03.01.2020 - 19:03
“Rovigo capitale della cultura” resta, per il momento, ancora un sogno. Quello che qualche anno fa, era parsa una bouttade dell’allora assessore alla cultura, Alessandra Sguotti (ereditata in realtà dal suo predecessore, Andrea Donzelli, a sua volta “rubata” proprio ad un “insospettabile” professore di nome Edoardo Gaffeo - oggi sindaco), ora diventa un grande obiettivo anche per la nuova amministrazione. Perchè, alla fine, sognare non costa nulla.
Solo che, chiaramente, la candidatura è una cosa seria, che necessita di una serie di passaggi che, a loro volta, necessitano di tempo.
E, così, intanto, è sfumata l’ipotesi di ottenere l’ambito titolo nel 2021. I termini per presentare la candidatura, infatti, sono scaduti a dicembre e, anche se, in effetti, esiste un piccolo gruppo di lavoro che, con la supervisione dell’assessore alla cultura Roberto Tovo, sta lavorando per quel obiettivo, ha ritenuto che, provarci in fretta e furia non sarebbe stata la scelta migliore.
Dunque, meglio prendersi del tempo in più per presentare un progetto che non sia solo di facciata propedeutico alla candidatura, della serie “giusto per esserci”.
“La candidatura a capitale della cultura è l’obiettivo finale di un grande percorso di riqualificazione della struttura culturale della città - commenta il vicesindaco e assessore con delega alla cultura, Roberto Tovo - Dunque non abbiamo certo deciso di lasciar perdere, anzi. Ma prima di tutto dobbiamo riordinare e riqualificare la stuttura della cultura in città. Siamo alle prese con un lungo e impegnativo calendario degli eventi culturali, figuriamoci che già ora siamo alle prese con la gestione delle sovrapposizioni nei periodi più caldi della cultura come maggio e settembre. Inoltre abbiamo quest’anno i festeggiamenti per i 1100 anni del castello di Rovigo e stiamo organizzando, per festeggiarlo, più di un evento”.
Inoltre, come ricorda il vicesindaco, fanno ben sperare in termini di candidatura futura i progetti a lungo termine della Fondazione Cariparo in collaborazione anche con l’Accademia dei Concordi.
Insomma, la candidatura sfumata non è un problema ma una scelta. Rovigo non vuole partecipare giusto per partecipare. Gaffeo lo aveva già detto. Rovigo vuole partecipare per vincere.
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